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Dall'introduzione dell'embargo, l'importazione russa di ortofrutta non si e' ancora ripresa

La Russia è ancora il terzo Paese importatore (in volume) di frutta e verdura fresca, a livello globale. Lo scorso anno ha importato un totale di 7,1 milioni di tonnellate. Quest'anno ci sarà qualche punto percentuale in più. Nel 2018, le importazioni sono state superiori, precisamente 7,3 milioni di tonnellate. Negli anni tra l'introduzione dell'embargo a oggi, le importazioni sono diminuite. Il livello minimo è stato raggiunto nel 2016 quando sono state importate solo 6 milioni di tonnellate, anche perché c'è stato anche un boicottaggio parziale sull'importazione della produzione turca. Prima dell'introduzione dell’embargo, la Russia importava molto di più, con un picco nel 2013 di 8,4 milioni di tonnellate. Di questi, 2,3 milioni di tonnellate provenivano dai Paesi boicottati.

I programmi di incentivazione non sembrano ancora funzionare
Dopo l'istituzione dell’embargo, la Russia si è impegnata a sviluppare la produzione agricola domestica. Nel 2019, è stato avviato un programma che prevede una sovvenzione fino al 20% sugli investimenti. Il governo russo ha stanziato per questo programma un importo di 311 miliardi di rubli (al tasso di cambio di fine novembre 2020, sono circa 3,5 miliardi di euro). Il dipartimento dell'agricoltura degli Stati Uniti (USDA) fa notare che alla Russia manca soprattutto del materiale vegetale sufficiente e buono. Si dice che quello autoprodotto in Russia sia di scarsa qualità. L'USDA segnala anche che nel Paese c'è carenza di competenze agricole. Tra le altre cose, poiché il rublo si è svalutato, l'importazione di materiale vegetale è diventata molto più costosa.

Pere raccolte e mele piantate
La Russia è soprattutto un grande produttore di verdure. Nel 2018, la produzione propria di ortaggi era di poco inferiore a 14 milioni di tonnellate, quella di frutta raggiungeva 6 milioni di tonnellate. La produzione di ortaggi è stata addirittura leggermente inferiore negli ultimi anni, rispetto al periodo 2011-2015. La produzione russa di frutta è aumentata. Queste quantità non sono però (ancora) abbastanza grandi da fornire l'ortofrutta necessaria all'intera popolazione. I dati sulla produzione includono le stime della produzione non commerciale.

Per le mele, ad esempio, l'USDA stima che, su una produzione totale di 1,54 milioni di tonnellate, 0,91 milioni di tonnellate siano coltivate a livello commerciale e 0,63 milioni di tonnellate (40%) non siano commerciali. Per le pere, secondo l'USDA, anche più del 90% della produzione proviene da frutteti non commerciali. I coltivatori professionisti stanno passando sempre più alla sostituzione delle vecchie piantagioni di pere con quelle di mele.

Le mele sono quindi uno dei pochi prodotti in crescita in Russia. Secondo l'USDA, ne stanno piantando sempre di più. Secondo i dati ufficiali pubblicati dalla CBS russa, oltre alle mele, è cresciuta anche la produzione di angurie, uva da tavola, susine, funghi e cavolfiori.

Molti frutti e ortaggi coltivati nel Caucaso e nell'Asia centrale
Ci sono diversi Paesi in Russia dove si coltiva molta frutta e verdura. L'Uzbekistan, in particolare, ha una produzione di oltre 9 milioni di tonnellate di verdura e più di 6 milioni di tonnellate di frutta. Il Kazakistan è anche un grande produttore, con 4 milioni di tonnellate di verdura e 2,5 milioni di tonnellate di frutta. Frutta e verdura sono coltivate anche in Paesi come l'Azerbaigian, il Tashikistan e il Kirghizistan, quelli più vicini alla Serbia e alla Moldavia.

Quantità elevata dalla Turchia
Nell'anno della pandemia, nei primi 8 mesi è stato importato in Russia il 2% di frutta e verdura fresca in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Una percentuale decisamente inferiore hanno riguardato le importazioni dalla Bielorussia. Una quantità maggiore è stata importata in particolare dalla Turchia. E' stato importato anche molto meno dal Marocco e anche dall'Egitto. Quest'anno, le importazioni dal Sudafrica sono state maggiori. Il gap creato dall’embargo è stato quindi solo parzialmente colmato dalle importazioni da altri Paesi.

Nel 2018 e nel 2019, è stata importata in Russia una media del 12% in meno di frutta e verdura fresca, rispetto al 2013 e 2014. Solo quest'anno, le importazioni dalla Turchia hanno raggiunto il livello dell’embargo "breve" nel 2018. Altri Paesi hanno esportato 1,1 milioni di tonnellate o un quarto in più di ortofrutta fresca in Russia, di cui 0,2 milioni di tonnellate sono banane dell'Ecuador. La maggior parte del gap è stato colmato con le importazioni dalle ex repubbliche sovietiche.

L'Azerbaigian è il più importante
Fra le ex repubbliche sovietiche, i principali Paesi sono: l'Azerbaigian, situato nella regione del Caucaso, con un'importazione in Russia di 0,47 milioni di tonnellate nel 2019, la Moldavia (0,35), i Paesi dell'Asia centrale, l'Uzbekistan (0,22) e il Kazakistan (0,13). La Serbia è ora anche uno dei principali fornitori della Russia. Altri Paesi che riforniscono la Russia sono Paesi del Caucaso, Georgia e Armenia, e Tagikistan e Kirghizistan, situati in Asia centrale. L'assortimento per l'esportazione varia notevolmente da nazione a nazione. L'Uzbekistan è il più importante ed esporta cipolle, uva da tavola, pomodori, cavoli, albicocche e pesche. L'Azerbaigian è il numero due, con soprattutto pomodori e cachi. Al terzo posto il Kazakistan che fornisce principalmente cipolle e meloni. Serbia e Moldavia forniscono soprattutto mele; la seconda anche molta uva da tavola.

La maggior parte rimane nella regione
Nel 2019, i Paesi situati nel Caucaso e nell'Asia centrale hanno registrato 1,32 milioni di tonnellate importate in Russia. In totale, questi Paesi hanno esportato 2,3 milioni di tonnellate di frutta e verdura fresca. Oltre alla Russia, anche il commercio interno tra questi Paesi è stato importante (0,7 milioni di tonnellate).

Complessivamente, solo circa 300mila tonnellate sono andate a Paesi che non possono essere considerati parte delle ex repubbliche sovietiche. Nel 2019, ad esempio, solo 60.000 tonnellate sono andate in Ue. La situazione è abbastanza diversa per i Paesi ad ovest della Russia, come Serbia, Moldavia e Macedonia del Nord. L'anno scorso, 130.000 tonnellate di frutta e verdura fresca sono state consegnate all'Ue dalla Serbia, 50.000 tonnellate dalla Moldavia e 140.000 tonnellate dalla Macedonia del Nord.

Clicca qui per il rapporto USDA completo.

Per maggiori informazioni
Jan Kees Boon
Fruit and Vegetable Facts
Cell.: +31 654 687 684
Email: fruitvegfacts@gmail.com  
Web: www.fruitandvegetablefacts.com

Data di pubblicazione: