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Il commento di Quico Peiró, direttore operativo Grupo Cañamás

La seconda parte della campagna agrumicola e' completamente diversa dalla prima

La prima parte della campagna agrumicola è stata caratterizzata dalla disponibilità di grandi volumi anche se, nel caso di Navelina e Clemenules, con calibri ridotti e molti scarti, a causa dell'impatto di un'estate troppo secca e di un autunno umido, con piogge.

"La seconda parte della stagione è completamente diversa dalla prima, per calibro e utilizzo del frutto. Abbiamo ridotto le perdite, sia in termini di qualità che di dimensioni, utilizzando oltre il 90% della produzione. Questo significa che riusciremo a mantenere le vendite del fresco agli stessi livelli degli ultimi anni. A meno che non si verifichi una catastrofe, siamo di fronte a una campagna con frutti molto gustosi e calibri adeguati", ha affermato Quico Peiró, direttore operativo del Grupo Cañamás, che prevede di vendere circa 120mila tonnellate in questa campagna.

Durante i mesi di settembre e ottobre, la domanda da parte di clienti e consumatori è stata buona, e questo trend è andato avanti fino alla prima metà di novembre, quando "i consumi hanno subito un rallentamento a causa, da un lato, delle alte temperature registrate nel continente europeo in quel periodo e, dall’altro, a un accumulo dell'offerta di varietà come Oronules, Clemenules, Clemenvilla, Salustiana e Navelina nei mercati", afferma Quico Peiró.

L'impatto della seconda ondata del coronavirus ha provocato in Europa anche delle fluttuazioni nei consumi, a causa dei continui cambiamenti nelle restrizioni adottate da ogni Paese. In generale, il consumo di frutta e verdura a novembre è cresciuto del 10% in Spagna, rispetto allo stesso mese del 2019 (secondo gli ultimi dati ufficiali del Food Consumption Panel del Ministero dell'agricoltura, della pesca e dell'alimentazione), poiché si è trascorso più tempo a casa e si è sviluppata una maggiore consapevolezza riguardo alle abitudini alimentari sane.

Va ricordato che i prezzi all'origine degli agrumi sono aumentati significativamente nell'ultima settimana. "Le quotazioni devono semplicemente essere adattate alla realtà, perché abbiamo appena finito una prima parte della campagna in cui i prezzi hanno lasciato molto a desiderare, a causa di un eccesso di offerta, in un mercato con una domanda limitata. Speriamo che in questa seconda parte la domanda e l'offerta siano più in equilibrio e che il mercato sia più dinamico", dice Quico Peiró.

Uno degli aspetti che fanno dell'Europa, e soprattutto della Francia, la destinazione principale di questa azienda è la vicinanza. "Ciò aggiunge valore ai nostri agrumi e ci consente di commercializzare prodotti con un'elevata qualità gustativa e che conservano tutta la loro qualità, dal campo alla tavola. E grazie al nostro centro di distribuzione nel mercato Saint-Charles a Perpignan, manteniamo un rapporto diretto con il mercato francese e un collegamento con il resto dell'Europa. In questo modo, abbiamo un maggior margine di adattamento ai cambiamenti nelle richieste dei clienti".

"Nonostante l'Europa sia il nostro principale cliente, stiamo già sviluppando nuove linee di business, fornendo i nostri agrumi e cachi ai mercati d'oltremare. Al momento, ci sono tutti i presupposti per evitare problemi di qualità nelle esportazioni a lunga distanza. La qualità del frutto è eccezionale in termini di gusto, e il meteo finora è stato buono. Pertanto, se il prodotto verrà gestito correttamente, non avremo problemi di alcun tipo", continua Quico Peiró.

Maggiore concorrenza da Paesi terzi, in particolare l'Egitto
"La realtà è che noi siamo un produttore europeo, con tutto ciò che questo comporta rispetto ai diritti umani, uso di agrofarmaci, utilizzo della plastica, adeguamento delle infrastrutture per il confezionamento e sicurezza alimentare. Abbiamo anche il miglior prodotto al mondo, in termini di gusto. Tutto ciò fa sì che i clienti europei preferiscano gli agrumi spagnoli".

"E' vero che l'Egitto sta sviluppando il suo settore degli agrumi, ma lo sta facendo da un lato a scapito della sua Navel, una varietà che non è più molto rappresentativa, e dall’altro grazie all'aumento del consumo di agrumi nel continente europeo, poiché negli ultimi anni la Spagna ha continuato a esportare oltre 3,6 milioni di tonnellate all'anno. Ciò che è chiaro è che, fintanto che lavoreremo tutti nell'ambito dello stesso quadro legislativo e rispetteremo le stesse restrizioni fitosanitarie, tutti forniremo ai nostri clienti un ottimo prodotto, adatto alle loro esigenze. Questa è una concorrenza sana", conclude Quico Peiro.

Per maggiori informazioni
Maria Canet - dipartimento commerciale
Cañamás Hermanos, S.A.
Camí Aigua Blanca, SN ·
46780 Oliva, Valencia - Spagna
Tel.: +34 962 852 000
Email: maria.canet@satcv.com 
Web: www.canamas.com

Data di pubblicazione: