Partito nel 2019, entra nell'ultimo anno il progetto Agro.Big.Data.Science: la prima piattaforma big data specificamente dedicata al comparto agroalimentare che vedrà l'utilizzo dell'intelligenza artificiale per l'analisi dei dati e lo sviluppo di nuovi modelli produttivi. Capofila è il Crpv che ha coinvolto alcune delle maggiori Op romagnole: Agrintesa, Apofruit, GranFrutta Zani e Orogel.
"Stiamo entrando nel terzo e ultimo anno del progetto - spiega Alvaro Crociani, direttore del Crpv (in foto) - poi non sappiamo se sarà rifinanziato nell'ambito del Piano Operativo regionale o meno. Comunque i riscontri attuali sono molto positivi, con le Op che hanno toccato in prima persona gli aspetti positivi dell'agricoltura 4.0: l'insieme di strumenti e strategie che permettono di sviluppare interventi mirati sulle produzioni, a partire dall'analisi di dati raccolti da innovative tecnologie sempre più diffuse nelle aziende agricole".
Tre le filiere interessate: kiwi, pere e spinaci. Quest'ultima coltura, avendo un ciclo breve, ha permesso di ottenere riscontri quasi immediati, dopo la raccolta e l'analisi della grande mole di dati raccolti. Dal punto di vista pratico, incrociare ed elaborare i dati raccolti da sensori, satelliti, elaborazione di fotografie pone gli agricoltori e i tecnici nella condizione di prendere decisioni in maniera più oggettiva.
"Questo sarà l'anno più interessante - aggiunge il direttore - perché analizzando tutti i dati andremo a individuare quali sono i parametri che più di altri condizionano il processo produttivo fino al post raccolta".
Terminata la sperimentazione sulle filiere pilota, l'obiettivo è quello di espandere il campo di azione: "In futuro - spiega Crociani - vogliamo arrivare a sfruttare al massimo le immagini open source da satellite e accedere a sempre più dati ambientali, dalle piante e durante i processi di filiera, grazie a sensori sempre più performanti, con l'obiettivo di industrializzare la piattaforma ed estenderla ad altre filiere".
"Siamo convinti - conclude Crociani - che l'Intelligenza artificiale, l'agro-robotica e le nuove tecnologie satellitari determineranno una transizione marcata verso l'agricoltura 4.0, dove sarà protagonista un nuovo tipo di agricoltore Hi-Tech, altamente specializzato e digitalizzato, che potrà contare su tecnologie sempre più precise e organizzate tra loro, al fine di produrre meglio e ottimizzare tutti i processi aziendali".
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