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Intervista a Fabio Zoboli direttore commerciale di Infia

In crescita gli imballaggi per prodotti conservabili come pere, mele, kiwi

Per il settore packaging, il 2020 non è stato un anno facile. Le aziende meglio strutturate, però, sono riuscite a difendersi. Ne parliamo con Fabio Zoboli, direttore commerciale di Infia.

FreshPlaza (FP): Che bilancio 2020 possiamo stilare alla luce della pandemia?
Fabio Zoboli (FZ): La pandemia ha causato tutta una serie importante di cambiamenti nelle dinamiche di vendita dell'ortofrutta in Europa. Dal nostro punto di osservazione, abbiamo notato un aumento generalizzato del prodotto confezionato per rispondere alle necessità di "sicurezza" e di velocità negli acquisti all'interno dei supermercati. In generale, si è notata una forte diminuzione della vendita di prodotti sfusi.

Un'altra cosa particolarmente evidente è stata una riduzione dell'import dall'oltremare per alcune tipologie di prodotti. Questo fenomeno lo abbiamo visto soprattutto all'inizio della pandemia, quando i retailer europei, a causa della grossa incertezza su quelle che sarebbero state le vendite future, hanno ridotto le importazioni.

Verso l'estate le cose sono tornate alla normalità, per poi ripresentare di nuovo questo problema con l'ondata invernale del virus. In India, ad esempio, gli esportatori d'uva hanno sofferto a dicembre della mancanza di ordinativi da parte dell'Europa. Per quanto ci riguarda, il 2020 è stato un anno non facile. Le difficoltà che abbiamo affrontato, più che al Covid, sono state dovute alla mancanza di frutta causata dalle problematiche climatiche riscontrate nel Sud dell'Europa, dove in Spagna prima e in Italia poi, le produzioni primaverili ed estive sono state fortemente compromesse dalla climatologia.

FP: Come sono cambiate le richieste circa il packaging? 
FZ: La pandemia, come dicevo, ha aumentato l'utilizzo di imballaggi primari. Quello che è cambiato è stata in parte la tipologia. Tutto quello che era legato alla ristorazione, alle pasticcerie e all'hotellerie, ha sofferto di importanti cali di volumi. Dall'altra parte, prodotti più durevoli, kiwi, mele, pere e i relativi imballaggi sono fortemente cresciuti.

FP: C'è un mercato estero che è risultato in crescita e uno in particolare diminuzione?
FZ: In generale, nel 2020 non si sono registrati visto mercati con crescite particolari. La Spagna, come l'Italia, ha sofferto di una mancanza importante di frutta che ci ha portato a movimentare meno volumi.

FP: Che prospettive avete per i primi mesi del 2021, in base alle prenotazioni?
FZ: Gennaio, al momento, non è particolarmente vivace. Le ondate di freddo che hanno investito il Marocco, la Spagna e il Sud Italia hanno bloccato le produzioni di questo mese. Questi fenomeni, però, sono tipici di questo periodo e non vi sono al momento notizie di particolari danni. Ritengo quindi che, per il settore, salvo problematiche particolari dovremmo avere un buon anno inizio d'anno.

FP: Come va la richiesta dell'R-PET 100%?
FZ: Il mondo dei materiali è in forte fermento. Infia ha per prima sposato la strategia di produrre con materia prima riciclata, al fine di arrivare a una vera economia circolare. La cosa positiva è che, anche a livello politico, sembra ci si sia presa coscienza che una plastica riciclata e riciclabile è una alternativa sostenibile, che permette di rispondere sia alle necessità di protezione e presentazione della frutta sia a quelle di ridurre al massimo l'impatto ambientale degli imballaggi.

FP: Avete in mente nuovi prodotti?
FZ: Stiamo sviluppando nuovi modelli che dovremmo presentare a primavera.

Contatti
INFIA S.r.L.
Viale Caduti di Via Fani, 85
47032 Bertinoro (FC) - Italia
Tel.: +39 0543 466 511
Fax: +39 0543 466 519
Email: commerciale@infia.it
Web: www.infia.it