Arance Tarocco e uva seedless a marchio sono stati, per Coop Alleanza 3.0, le due referenze di frutta con maggiori crescite nelle vendite durante il 2020. Lo afferma Giampaolo Ferri, responsabile acquisti ortofrutta, anche nel consueto video Ortofrutta Smart.
"Ma anche frutti di bosco, avocado e melograna - aggiunge Ferri - hanno registrato ottime performance di vendita. Sul fronte delle verdure, invece, sugli scudi due tipologie di pomodoro: datterino e ciliegino".
Le arance si sono posizionate in cima alla classifica, anche perché trainate dalla volontà di consumare prodotti contenenti molta vitamina C, in modo da rafforzare le difese immunitarie. L'uva senza semi ha conferma la performance crescente che la sta caratterizzando già da diversi anni, incontrando sempre maggiore gradimento dei consumatori.
"Il datterino a marchio Coop è venduto in vaschette nere con coperchio trasparente - precisa il responsabile - un packaging di sicuro impatto visivo. Sul fronte della frutta secca, le maggiori performance sono da attribuire alle mandorle sgusciate".
Ferri ha alle spalle una lunghissima esperienza. "Sono entrato in Coop giovanissimo, nell'estate del 1980. Ricordo che ho iniziato tagliando e confezionando le angurie, meglio conosciute dalle mie parti come 'cocomere'. Giorni e giorni a tagliare cocomere, un lavoro da apprendista, ma indispensabile per proseguire poi lungo tutta la trafila che ho fatto. A 20 anni ero già caporeparto, con 13 persone da coordinare, per poi impegnarmi anche in altri settori, come 'pane e pasticceria', prima di tornare all'ortofrutta".
Grazie a questo percorso, Ferri ha vissuto la crescita della Gdo in Italia. "All'inizio si confezionava quasi tutto, ma lo facevamo nel punto vendita. Poi, negli anni, si è andati verso un equilibrio fra confezionato e sfuso e il consumatore preferiva lo sfuso, perché aveva maggior margine di libertà nello scegliere le quantità. Da qualche anno a questa parte, invece, la tendenza è quella di un ritorno al confezionato".
Scavando nei cassetti della memoria, Ferri ricorda che "40 anni fa, le famiglie che venivano al supermercato facevano la spesa una volta la settimana, quindi accumulavano più scorte. Oggi non è più così ma, come già accennato, si sta tornando in parte alle origini, cioè a una prevalenza del prodotto confezionato".