Le mele polacche hanno colmato i gap lasciati dalla minore produzione nella regione olandese e in quella belga. Nel complesso, la domanda è stata abbastanza fiacca ma finora, grazie ai solidi accordi con i supermercati, è rimasta stabile. Con l'aumento dei volumi ordinati dall'Egitto, i prossimi mesi saranno piuttosto impegnativi per il consorzio melicolo Appolonia.
Per un esportatore di mele polacco, la stagione delle mele è stata per lo più soddisfacente. Secondo Jakub Krawczyk, direttore all’esportazione di Appolonia, gli accordi con i supermercati hanno assicurato la stabilità: "Non abbiamo avuto difficoltà nelle vendite, durante la nostra stagione delle mele. Questo è in parte dovuto alle dimensioni del nostro consorzio Appolonia, che è uno dei più grandi in Polonia.
"Il consorzio mette insieme le capacità di produzione di molti impianti di confezionamento e utilizza una strategia di vendita diversificata per le diverse regioni verso cui esporta. Abbiamo firmato accordi con molte catene di supermercati, così come con altri soggetti, per la consegna di mele polacche tutto l'anno, e ciò ci garantisce la stabilità. Grazie alla nostra esperienza, sappiamo che ogni stagione è diversa, e ci sono sempre regioni random che finiscono per ordinare una quantità inferiore, in una data campagna. Ecco perché è così importante ampliare la nostra clientela in tutto il mondo, in quanto questo può compensare il calo della domanda di alcune regioni in una determinata stagione".
Sebbene la produzione di mele in Polonia aumenti ogni anno, dipende dalle condizioni meteo quanto di essa sopravviva alla stagione. Krawczyk afferma che, ogni anno, il gelo e la grandine fanno perdere alla Polonia una quantità significativa del raccolto. "La sfida più grande per noi produttori è aumentare la produzione di mele in Polonia. Ogni anno, la superficie si incrementa, con mele di qualità superiore. I problemi meteo, come il gelo e la grandine, possono essere un limite naturale alla produzione, che quindi stabilizza il mercato. Se vivessimo una stagione senza nessuno di questi eventi avversi, ci troveremmo in una situazione impegnativa, con una Polonia che si ritroverebbe improvvisamente 6 milioni di tonnellate di mele in una sola stagione! Trovare il punto di equilibrio è la sfida più difficile che dobbiamo affrontare".
Nel complesso, la domanda di mele ha registrato un calo, soprattutto nei Paesi dove non c'è quasi più turismo a causa della pandemia. Regioni come l'Egitto stanno attualmente importando quantitativi molto limitati di mele, spiega Krawczyk. “Al momento, la domanda è decisamente inferiore in alcune regioni, a causa della crisi pandemica. Per un po' di tempo, i lockdown nel Regno Unito o in Spagna hanno fermato completamente le vendite in queste regioni. In quelle che ora hanno meno turismo, come l'Egitto, che importa volumi piuttosto elevati della nostra produzione, abbiamo assistito a un calo delle vendite, fino a toccare livelli minimi. Tuttavia, poiché in questa stagione la produzione di mele è stata inferiore nei Paesi Bassi e in Belgio, siamo riusciti a fornire a questi Paesi quantità maggiori di mele di prima classe per il riconfezionamento, come Jonagold, Jonagored e Red Jonaprince, e mele per la pelatura / trasformazione, principalmente in bins da 300 kg. Quest'anno siamo anche riusciti a rifornire le catene di supermercati dell'Europa centrale e orientale con abbondanti volumi di mele e pere".
I prezzi delle mele sono aumentati notevolmente rispetto a due anni fa. L'anno scorso, Krawczyk ha riscontrato prezzi particolarmente alti. Quest'anno, le quotazioni sono più basse, ma sempre abbastanza sostenute: "Durante la stagione precedente, abbiamo visto prezzi estremamente alti, principalmente a causa di una produzione minore e, durante la seconda metà della stagione, del coronavirus. Anche all'inizio di questa campagna, i prezzi sono stati alti. Non come quelli della scorsa stagione, ma comunque non accettabili per ogni singolo mercato. Questo significa che il nostro prezzo di vendita è attualmente simile a quello delle mele italiane. Mi aspetto che rimanga lo stesso o addirittura aumenti leggermente, almeno per coprire alcuni costi di stoccaggio aggiuntivi".
I prossimi mesi saranno impegnativi per il consorzio Appolonia, poiché l'Egitto inizierà a ordinare volumi maggiori e sarà il nuovo magazzino di stoccaggio sarà completato: "La quantità di mele che abbiamo nelle nostre camere ULO (Ultra Low Oxygen) dovrebbe essere sufficiente a garantire consegne stabili ai nostri clienti, principalmente supermercati, per tutto l'anno. Se non ci sono nuovi lockdown, il che è abbastanza difficile da prevedere, saremo anche in grado di rifornire i nostri partner dell'Europa occidentale e orientale, fino alla fine della stagione".
Krawczyk conclude: "Non siamo preoccupati per la qualità delle mele, soprattutto quando tutti i nostri frutti sono trattati con il sistema SmartFresh. A partire da questo mese, venderemo anche volumi maggiori in Egitto, così come in Medio Oriente e India, il che ci consente un certo ottimismo, nonostante i tempi difficili che stiamo attraversando. Entro la fine di questa stagione termineremo il nuovo e moderno magazzino, con linee di confezionamento, che ci darà la possibilità di selezionare altre 20.000 tonnellate di mele all'anno. In questo momento, le nostre vendite sono di circa 120.000 tonnellate l'anno".
Per maggiori informazioni:
Jakub Krawczyk
Appolonia
Tel: +48 785 342 930
Email: jakub.krawczyk@appolonia.pl
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