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Intervista al docente universitario Roberto Confalonieri

Agricoltura 4.0 anche per aziende medio-piccole

Tante informazioni in più per prendere le migliori decisioni. L'agricoltura 4.0, o anche detta agricoltura digitale, non potrà mai sostituirsi al coltivatore o al tecnico, ma potrà supportare entrambi nelle decisioni in campo.

A tal proposito, Conserve Italia ha promosso un progetto di ricerca su agricoltura di precisione e quantificazione dell'impatto delle produzioni orticole, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna nell'ambito del PSR 2014-2020. Novità che sono state testate nel corso dell'ultima campagna orticola per permettere ad alcuni soci produttori di sperimentarle sul campo, individuandone le funzionalità e i margini di miglioramento. Miglioramento di concimazioni, trattamenti, irrigazioni e raccolta sono stati gli obiettivi principali.

Una parte del progetto ha coinvolto l'Università degli Studi di Milano e in particolare il docente Roberto Confalonieri (foto sotto).

FreshPlaza (FP): Professore, per qualcuno l'agricoltura digitale è il futuro e permetterà di "abolire" agricoltori e tecnici. E' così?
Roberto Confalonieri (RC): Direi proprio di no. Grazie alle tecnologie digitali osserviamo le colture, immagazziniamo dati e siamo in grado di avere tantissime informazioni utili per la fase decisionale. L'esperienza rimane alla base di tutto, aiutata dalla diagnosi che può arrivare dall'agricoltura di precisione.

FP: L'agricoltura di precisione risolve tutti i problemi?
RC: Aiuta a risolverli, ma al momento non ci si può affidare solo ad essa. A volte si legge di sistemi miracolosi che stabiliscono le quantità di principi nutritivi da somministrare a una coltura grazie alla sola immagine satellitare: ciò non è possibile. Qualsiasi sistema di dati va elaborato e messo in correlazione al tipo di terreno, allo stato climatico e ad altri parametri.

FP: Questa rivoluzione digitale riguarda solo le grandi aziende?
RC: No, tutt'altro. Secondo me è applicabile con profitto anche da realtà medio-piccole, con agricoltori-imprenditori che sono propensi all'innovazione. Al giorno d'oggi i costi sono relativamente bassi a fronte della mole di informazioni che si ottengono, facilmente gestibili anche da smartphone.

FP: Può portare un esempio del progetto?
RC: Se ci riferiamo ai trattamenti fitosanitari, è stato ingegnerizzato un sistema basato su un servizio meteorologico fatto sviluppare con l'obiettivo specifico di "nutrire" servizi di supporto alle decisioni in agricoltura e su un modello matematico che simula quanto le condizioni ambientali sono favorevoli a processi di infezione da parte di patogeni fungini. Il sistema interagisce con gli agricoltori attraverso un Bot dell'applicazione Telegram.

Prove in campo nel progetto di Conserve Italia

FP: Sono state condotte prove anche sul periodo di raccolta?
RC: Sì. Sono stati messi a punto, in particolare per pomodoro, modelli in grado di simulare come cambiano le caratteristiche qualitative del prodotto nelle ultimissime fasi di maturazione, in modo da supportare la programmazione delle attività di raccolta e di conferimento all'impianto di trasformazione.