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Domenico Errani scrive a Conte, alla Bellanova e al presidente della Repubblica

'Noi agricoltori non siamo i sudditi di voi politici'

"Personalmente non mi sento più un cittadino, ma un suddito; e purtroppo, con questa classe dirigente, all'agricoltore italiano, dopo che si è già scelto la cassa da morto, non gli resta che scegliersi il cimitero".

Così si conclude la lettera che Domenico Errani, titolare dell'azienda agricola "La Valle delle Albicocche" della provincia di Ravenna (cfr. FreshPlaza del 5/11/2019) ha inviato alla Ministra Teresa Bellanova, al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e al presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini.

Domenico Errani

Così scrive l'agricoltore: "Mi chiamo Domenico Errani, sono sposato e ho tre figli in età scolare. Sono un agricoltore biologico dell'Emilia Romagna e mi trovo a dovervi chiedere di porre rimedio a due pesanti ingiustizie. Nel 2018, e precisamente il 26, il 27 e il 28 febbraio, l'Italia tutta è stata colpita dal gelo di Burian. Le produzioni, pur essendo assicurabili, non si potevano ancora coprire in quanto le Compagnie non si erano ancora rese disponibili a farlo e molte aziende, compresa la mia, hanno perso l'intera produzione, 24 ettari di albicocco e pesco bio".

"Da segnalare che noi che coltiviamo con il metodo biologico siamo stati i più colpiti. Noi avevamo tutti i diritti di vederci riconosciuto lo Stato di calamità naturale, ma l'ex Ministro Centinaio ignorò i produttori emiliano-romagnoli e così facendo commise un grave errore. Sarebbe giusto e doveroso un intervento finalizzato a riparare ciò".

"Sulla questione della cimice asiatica, Lei, Signora Ministra, nei mesi scorsi non ha inserito l'albicocco tra le specie indennizzabili e non ha riconosciuto le aziende biologiche tra quelle più colpite dal parassita. Vede, Signora Ministra, le innumerevoli forme di agricoltura rappresentano un bellissimo arcipelago, immerso in un mare di guai e di burocrazia: veda di restare a bordo e di non essere ricordata come la Schettino dell'agricoltura italiana. Veda soprattutto di riparare all'ingiustizia del 2018 e a quella della cimice asiatica sul biologico e sull'albicocco".

Conclude Errani: "Mi permetta di esprimerle che, sul caporalato, lei ha condotto una battaglia giusta, ma ha lasciato noi produttori soli con le nostre 80 ore di lavoro settimanali mal o mai pagate, disattendo uno dei punti fondamentali della PAC, 'assicurare un tenore di vita equo agli agricoltori'. Personalmente non mi sento più un cittadino, ma un suddito; purtroppo con questa classe dirigente dell'agro-alimentare, all'agricoltore italiano, dopo che si è già scelto la cassa da morto, non gli resta che scegliersi il cimitero".

Contatti:
La Valle delle Albicocche 
via Granaroli 8, 48012
Bagnacavallo (Ravenna)
Tel.: +39 334.1308514
Email: info@lavalledellealbicocche.it
Web: www.lavalledellealbicocche.it