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Il gruppo musicale ha realizzato un brano per la valorizzazione del cartone. Guarda il video!

Il packaging testimone di se' stesso grazie a Elio e Le Storie Tese

"Siamo ironici, pionieri e simpatici. E' nel nostro interesse farlo, perché è una modalità insolita e innovativa per parlare dei nostri valori e far crescere il percepito del nostro settore. Che "Vecchio cartone" diventi un tormentone, ne gioveranno carta e cartone". Così Claudio Dall'Agata, direttore del Consorzio Bestack, commenta e rilancia il video musicale della canzone della rinomata band "Elio e Le Storie Tese", composta per Comieco, il Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base di cellulosa. 

Un connubio, quello fra packaging e musica, e quindi cultura e intrattenimento, a cui Dall'Agata ha sempre creduto. Basti pensare agli Spettacoli alla frutta dello scorso anno (cfr. Freshplaza del 30/04/2019).

"La comunicazione, si sa, richiede sintesi, semplificazione, messaggi chiari, ripetizione nel tempo e soldi. Non proprio una banalità, se si parla di un qualcosa che non compriamo per scelta e senza marca, ma di cui dobbiamo elevare la percezione, come il packaging in carta e cartone. Allora il piano da scegliere inevitabilmente deve essere un altro, per esempio inserire l'informazione nel divertimento, far prevalere l'arte sulle uscite pubbliredazionali, tenere insieme il nazional-popolare con l'essere anticonformista e parlare di battaglie sociali con leggerezza perché, si sa, le semplici nozioni annoiano e si dimenticano, mentre i sorrisi quanto meno si condividono", dice Dall'Agata.

Il packaging, in parallelo con la crescente sensibilità ambientale, è sempre più un argomento di opinione pubblica. La guerra alle plastiche monouso lanciata in sede comunitaria, il rifugio nei prodotti confezionati per proteggersi dal Covid-19 con gli interrogativi conseguenti sull'incremento delle confezioni, la nuova regolamentazione sulle etichettature delle confezioni per una corretta raccolta differenziata sono temi assolutamente consumer. E come tali vanno trattati e promossi, utilizzando le dinamiche proprie della comunicazione, sia in termini di modalità che di strumenti, pur non essendo il packaging ciò che direttamente il consumatore compra, ma solo il contenitore del prodotto di suo interesse.

"Lo penso da un po' - conclude il direttore - da quando mi sono convinto che, premessa fondamentale per la motivazione prima e il comportamento di acquisto poi, è il valore della percezione che si ha di ciò che si vuole acquistare, tenere in mano o indossare, piuttosto che di ciò che può raccontare, stimolare e condividere, anche per gli imballaggi".