In termini di rese le uve sono, dopo gli agrumi, uno dei frutti più importanti che si coltivano in Egitto. Gli agricoltori coltivano uva da Alessandria, a nord, fino ad Aswan, a sud, e producono sia uve precoci che a maturazione tardiva. Questi due fattori permettono una disponibilità estesa sul mercato da maggio a novembre.
La produzione di uva egiziana a livello commerciale dovrebbe ammontare a 1,42 milioni di ton nella stagione 2020/21, quando le esportazioni potrebbero raggiungere un volume di 170mila ton. L'Unione Europea resta il principale importatore di uve egiziane. Il Regno Unito è stato il mercato d'esportazione più importante nel 2019. Lì l'Egitto invia il 23% delle sue uve d'esportazione; ora sta cercando di accedere a nuovi mercati in Argentina e Nuova Zelanda.
Un vigneto a Beheira, una delle zone più importanti in Egitto per la coltivazione dell'uva.
In Egitto, la raccolta delle uve precoci comincia a maggio e termina a settembre. Le varietà tardive vengono raccolte dalla fine di luglio fino a novembre. Le uve Thompson e Flame sono senza semi e continuano a essere popolari sul mercato UE. Tuttavia, i viticoltori stanno espandendo la produzione con varietà a valore più alto, perché vogliono rifornire altri mercati e soddisfare le preferenze in continua evoluzione dei consumatori di tutto il mondo. Le più popolari tra queste altre varietà sono: Early Superior, Superior e Roomy.
I viticoltori egiziani affermano che le uve sono una delle colture più costose da produrre. Cominciare a coltivare uve su un ettaro in Egitto costa oltre 12mila euro, escludendo i costi del terreno. Tuttavia, investire nella coltivazione di varietà di alto valore può portare a buoni profitti, soprattutto per i coltivatori che si orientano sui mercati d'esportazione. I rendimenti che si ottengono sulla merce d'esportazione valgono la pena e sono significativamente elevati.
Fonte: USDA