Le vendite della patata dolce marchiata Patazù continueranno ancora per qualche altro giorno. "Ci restano poche centinaia di chilogrammi in magazzino, crediamo di terminare per la fine della prossima settimana. Un'annata ottima dal punto di vista agronomico, ma scarsa sul lato remunerativo, con prezzi di vendita non proprio soddisfacenti per alcune categorie di clienti". A spiegarlo è Vittorio Gervasi, responsabile commerciale di una giovane società salentina che commercializza una varietà di patata locale, molto apprezzata dal Nord al Sud della Penisola.
"Tre sono i nostri canali di vendita: l'e-commerce, che ha prezzi più alti ma richieste limitate; l'Horeca, i cui ordinativi si sono praticamente azzerati a causa della pandemia, e le catene della Gdo, per le quali spediamo la maggior parte dei volumi. Per queste ultime, i prezzi di vendita sono al limite rispetto ai costi di produzione. Quotazioni troppo basse per una patata dalle eccellenti caratteristiche organolettiche e benefiche e, per di più, proveniente da un'agricoltura naturale".
"L'apprezzamento dei consumatori è molto elevato, con una domanda rimasta sempre costante nei mesi, ma la soddisfazione dal punto di vista economico rimane davvero bassa, con ricavi che sono al limite della sopravvivenza anche nella parte finale delle vendite. Per diversificare il catalogo commerciale e per dare un valore aggiunto alla produzione, abbiamo attivi diversi progetti, come la realizzazione di chips, gelati al gusto di patata dolce e vellutate, prodotti che potrebbero essere in commercio già dal prossimo anno".