Anche l'azienda Cà Colonna (Ravenna) è stata coinvolta in un progetto regionale per produrre pasta ripiena di qualità. "Nei nostri 40 ettari dedicati a orticole biologiche - spiega il responsabile Gianluca Bagnara - coltiviamo anche erbe di campo, le cosiddette alimurgiche. Si tratta di tarassaco, borragine e rosolaccia, molto apprezzate nella trasformazione per il ripieno della pasta".
Si è appena concluso il progetto Mainstreaming della BIOdiversità nella Filiera Agricola-Sociale (Focus Area 3A Operazione 16.2.01, Piano di innovazione del PSR Regione Emilia Romagna). Artemis, società di consulenza strategica, è stata coinvolta come ente di ricerca per la parte di studio sulla filiera.
Uno dei campi di alimurgiche di Ca' Colonna
Partire dall'agricoltura di base, integrando le filiere, fino a raggiungere prodotti elaborati di elevata qualità è stato il "viaggio" di questo progetto di ricerca sviluppatosi in Emilia Romagna fra le provincie di Ravenna e Forlì-Cesena. Capofila dell'iniziativa è stata la cooperativa Bottega e Mestieri di Faenza.
"Dopo la semina iniziale di queste verdure alimurgiche - continua Bagnara - si procede con la tecnica della 'popolazione evolutiva' che si rinnova, dando luogo a dei veri e propri campi coltivati. Il patrimonio genetico delle erbe coltivate è identico a quello delle spontanee, per cui si ottengono dei prodotti trasformati. in questo caso la pasta ripiena, con gusti e sapori della tradizione".
Nel dettaglio, l'obiettivo del progetto raggiunto è stato quello di ottenere una pasta ripiena fresca, lavorata in filiera agricola sociale. "Le abitudini alimentari stanno cambiando - afferma Leonora Battistini di Artemis - premiando non solo la comodità ma anche freschezza, varietà e salubrità, tutte caratteristiche che possono essere offerte dalla pasta fresca ripiena".
"In effetti, il trend che spinge verso il consumo di cibi più salutari sta coinvolgendo anche il settore della pasta, con crescente domanda di pasta integrale e ripieni preparati con ingredienti freschi e di qualità. Il mercato chiede sempre di più prodotti di qualità, nati da produzioni sostenibili e che coinvolgano anche realtà sociali del territorio: il progetto ha dimostrato che l'obiettivo si può raggiungere".