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'Inutile piangersi addosso e sperare in provvedimenti di legge risolutivi'

Clementine Comune al collasso

"Attualmente, la situazione commerciale del clementine Comune in Italia è drammatica, molto peggio di tutte le precedenti annate. Neanche il coronavirus e i consigli degli esperti di assumere buone quantità di vitamina C sembrano portare benefici alla stagione agrumicola 2020 rispetto ad esempio a quella passata, quando i volumi prodotti sono stati davvero bassi. Se da una parte è pur vero che questo frutto vanta rinomate caratteristiche organolettiche, dall'altra, però, pecca di una shelf-life decisamente ridotta. L'agricoltore ha la necessità di raccogliere e vendere la frutta in un tempo stretto, prima che scada di qualità". A riferirlo è Francesco Perri, citrus scientist specialist, agronomo con un'esperienza trentennale nel comparto agrumi.

Francesco Perri

"In un periodo molto ristretto, purtroppo, tutti gli areali clementinicoli, dalla Calabria alla Puglia, raggiungono la maturazione del frutto, creando così un surplus produttivo e, di conseguenza, un enorme caos nell'intera filiera. Nel nostro Paese, le superfici investite a clementine Comune sono da tempo in eccesso e le difficoltà di dover gestire in poco tempo considerevoli volumi si fanno sempre più grandi, specialmente quando le condizioni climatiche non aiutano sia la coltivazione che i consumi; come accaduto quest'anno in cui, dopo oltre 6 mesi di siccità, sono sopraggiunte a metà novembre forti e prolungate piogge in tutti i territori produttivi, con temperature tuttora di diversi gradi sopra le medie. Man mano che il clima muta, quindi, è sempre più urgente sostituire e integrare il clementine Comune con altre cultivar, perché il periodo di ottima qualità per questa varietà diventa sempre più corto, con l'evolversi dei cambiamenti atmosferici".

Nella foto a sinistra: pianta di clementine Comune. A destra: clementine Perrina (Sanzo). Entrambe le foto, nello stesso ambiente di coltivazione, risalgono al 20 novembre 2020. 

"Solitamente, si arriva a metà dicembre con una qualità delle clementine comuni mediamente scarsa. Alla luce dei mutamenti climatici sempre più marcati, ritengo che il clementine Perrina possa essere, negli areali vocati, una validissima alternativa al clementine Comune: questa cultivar ci permette infatti di disporre di un frutto di alta qualità già dal 20 dicembre fino a febbraio inoltrato. Una nuova varietà più tardiva, che può sostituire ed essere di complemento al clementine Comune, poiché le sue caratteristiche organolettiche sono molto simili. Stiamo parlando della varietà Sanzo, la clementine italiana più tardiva, già iscritta nel Registro Nazionale delle varietà delle piante da frutto e dei portainnesti e in itinere di brevetto europeo presso il CPVO (Community Plant Variety Office) con il nome di clementine Perrina. Domanda di privativa comunitaria per ritrovati vegetali N° 2020/1687".

Stadio di maturazione di alcuni grappoli di clementine Perrina a fine novembre (Foto scattate il 30 novembre 2020).  

"Quest'anno sono stati realizzati in un'azienda di O.P. Armonia (cfr. FreshPlaza del 10/02/2020) i primi circa 20 ettari di clementine Perrina nella Piana del Sele (Salerno), in un areale che si presta bene anche per le tardive, perché non si verificano abbassamenti termici dannosi per gli agrumi. Purtroppo, sono poche le realtà imprenditoriali che negli anni si sono sufficientemente innovate e professionalizzate, ma la ricchezza di un territorio e di un intero settore non dipende da sporadici esempi, ma dal livello della media. Quindi anziché piangersi addosso e sperare in provvedimenti di legge risolutivi: credo che per aumentare il valore della produzione sarebbe molto più utile aggregarsi in modo efficiente, professionalizzando al meglio tutti gli anelli della filiera".

Contatti:
Dott. agronomo Francesco Perri
Cell.: (+39) 338 4164800
Email: f.scoperri@libero.it