La situazione, sul mercato delle pere, non è molto positiva. "E' tutto molto deludente. Non sono a conoscenza dell'esatta ragione, ma ho l'impressione che il mercato vada molto a rilento e che gli effetti della crisi sanitaria siano opposti, rispetto al primo lockdown. Qualche mese fa le persone hanno cominciato a fare scorte e compravano il doppio. Ora sembra che stiano attenti a quanto spendono. Non solo in Belgio e nei Paesi Bassi, ma in tutta Europa. E' possibile che si stia avvicinando una recessione causata dalla pandemia di Covid-19 ed è per questo che le persone spendono più oculatamente". A sostenerlo è Tony Derwael, dell'azienda belga Bel'Export.
"Quest'anno, poi, abbiamo raccolto il 20% di pere in più, quindi molto di più del previsto all'inizio di agosto. La pioggia a metà agosto ha fatto crescere i frutti. Il fatto, però, è che se le pere presentano dimensioni più grandi, la produzione complessiva aumenta del 25%. Ritengo che le dimensioni dei frutti siano una delle ragioni per cui quest'anno i volumi sono maggiori - afferma Tony - Il 20% è tanto. Sono circa 2 mesi di vendite in più da smaltire, oltre ai 10 mesi tradizionali. Ciò mette sotto pressione il mercato. L'anno scorso eravamo tranquilli perché si prevedeva una carenza, ora dobbiamo smaltire molto prodotto per arrivare a luglio con i magazzini vuoti".
D'altra parte, secondo Derwael, il commercio continua ad andare bene. "Il calo è normale, per questo periodo dell'anno. Nonostante il fatto che, nei negozi, i prezzi sono più alti del solito. A prezzi elevati, il consumo diminuisce automaticamente. Oltre a questo, ovviamente, c'è il 20% in più di pere e sicuramente ciò non facilita le cose. In termini di qualità non c'è niente di sbagliato, quest'anno. Alcune pere sono state raccolte troppo tardi, ma questi volumi sono praticamente fuori mercato. Sono ottimista anche sulla conservazione. Inoltre, la qualità esterna è migliore dell'anno scorso, quando rilevammo una rugginosità della buccia; ma quest'anno le pere hanno un ottimo aspetto".
"Un'altra ragione della maggiore pressione sul mercato è che l'Italia avrà nuovamente una produzione normale. L'anno scorso hanno raccolto il 50% di frutta in meno, vale a dire 350 milioni di kg di pere, paragonabile, cioè, all'intero raccolto belga", osserva Tony.
"E' difficile dire se il mercato si riprenderà di nuovo. Noi speriamo che sia così, ovviamente, ma quando arriva una recessione temo per il peggio. Fortunatamente, la situazione è migliore per le mele. Le vendite di mele non dovrebbero incontrare alcun problema, in questa stagione. Inoltre, la nostra frutta belga si vende nei negozi a prezzi elevati. Tutti i tipi di frutta presentano valori piuttosto elevati, fatta eccezione per le banane, e questa è una cosa che proprio non capisco".
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Tony Derwael
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