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La riflessione di Francesco Pugliese, Ceo Conad

Il futuro si fa in lockdown

"Ci risiamo. Sono convinto che lo abbiano pensato tutti quando siamo tornati ad avere le zone rosse e i lockdown locali. E' normale. Fa paura, a me come a tutti. Ci risiamo, lo hanno pensato anche le persone che lavorano sotto l'insegna Conad in tutta Italia, perché noi non possiamo fermarci. Come la volta precedente, siamo in prima linea per dare servizi essenziali, per evitare il panico e per essere vicini alle persone meno preparate a questa situazione orrenda". Così Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad, scrive attraverso il suo account LinkedIn

"Ci risiamo nel senso che, di nuovo, dovremo imparare a stare a casa, a limitare i nostri movimenti. Ma non è che ci risiamo su tutto. Certo, forse siamo più stanchi e avevamo una gran voglia che tutto fosse finito o quasi, ma siamo tutti più pronti e più capaci di prima. Sappiamo come affrontare la convivenza, come gestire la spesa, la solitudine e la distanza, la paura. Questa volta poi, se davvero va come deve andare, sarà anche meno lunga e meno dura. Ci siamo fatti un po' di ossa in questo 2020, dovremmo spaventarci proprio ora che ne restano meno di due mesi?", continua Pugliese.

Il Ceo di Conad spera che questo sia anche il pensiero di chi sta decidendo il presente e disegnando il futuro di questo Paese. "La nuova strada scelta dal governo per fermare il contagio sembra meno confusionaria di certe soluzioni di mezzo viste anche solo poche settimane fa. Non entro nel merito dello scontro con le regioni, non è il mio mestiere, ma dal 4 novembre almeno abbiamo un'idea più chiara di cosa può accadere".

"Questa sicurezza deve essere anche nei nostri piani per l'uso dei fondi europei che arriveranno, e che dovranno avere effetti immediati e per tutti. A gennaio, probabilmente, finiranno gli ammortizzatori sociali e senza un piano per il mondo del lavoro si rischia grosso. Dovranno cambiare le cose anche per chi continua a lavorare: il telelavoro e lo smartworking hanno accelerato un'evoluzione che ora però si deve dare delle regole, anche perché ci sono differenze tra categorie che sono sempre più marcate".

"Noi, come cittadini e come imprese, abbiamo il dovere di fare il nostro dovere. La situazione è eccezionale e inevitabilmente ci tocca soffrire. Il nostro spirito critico dobbiamo però usarlo per dare un contributo, per influenzare questo piano di rilancio del Paese e far sentire meno solo chi è chiamato a decidere. E' una grande responsabilità che ci dobbiamo assumere tutti quanti insieme. Come quella grande comunità che ha superato, unita, compatta e solidale, il primo grande lockdown", conclude Pugliese.