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Agrumi: ora e' il momento di sostenere il made in Italy

"Comprate agrumi italiani e fate il pieno di vitamina C. Finanziate l'agricoltura nazionale! L'emergenza Covid-19 sta mettendo in crisi diverse attività e la concorrenza estera si inasprisce sempre più. Perciò facciamo uscire fuori il nostro senso patriottico e aiutiamoci gli uni con gli altri". 

E' l'appello, condiviso da molti, di Onofrio Curia (nella foto sotto), che da oltre vent'anni si occupa anche di agricoltura, sui terreni ereditati da suo padre. Le coltivazioni principali sono arance Navel e clementine Caffin e Comune, su circa 12 ettari, e olive da mensa e/o da molitura su circa 3 ettari, negli areali di Corigliano-Rossano, in provincia di Cosenza (Calabria).

"Abbiamo iniziato a raccogliere clementine Caffin e arance Navel la scorsa settimana. A giugno-luglio, la produzione sembrava migliore rispetto all'anno scorso, ma la scarsità di piogge ha influito molto sul calibro delle arance, che appare più piccolo". 

"Per quanto riguarda il clementine Comune, inizieremo la raccolta in questa settimana. Al 31 dicembre, la nostra campagna agrumicola potrà dirsi conclusa", continua Curia.

La commercializzazione degli agrumi è affidata totalmente a un grossista campano, che ritira il prodotto, lo lavora e lo rivende. "Fino a tredici anni fa, eravamo noi a lavorare gli agrumi e a inviarli ai mercati. A un certo punto, però, le spese hanno superato i guadagni e, per non rischiare di chiudere l'attività, abbiamo preferito affidarci a terzi".

"Per il prossimo anno, stiamo pensando di aprire un sito web per la commercializzazione online dei nostri prodotti - continua Curia - Altri colleghi in questo settore hanno intrapreso questa strada e stanno ricevendo un buon riscontro. Quindi mi sono stati di esempio".