Interventi tesi a ristorare i produttori ortofrutticoli per i danni subiti in conseguenza di eventi calamitosi verificatisi nel corso dell'anno; difficoltà crescenti nel controllo dei parassiti; attuazione del catasto ortofrutticolo; sviluppo della logistica; valorizzazione delle strutture mercantili, incentivazione dei fondi mutualistici, rafforzamento del sistema delle OP e valorizzazione del ruolo dell'interprofessione. Sono state queste le principali tematiche affrontate nel corso del Tavolo Ortofrutticolo Nazionale svoltosi il 22 ottobre al Mipaaf in modalità videoconferenza, il primo dopo la costituzione ufficiale avvenuta con il Decreto 2463 del 6 marzo 2020.
"Siamo di ritorno da Lussemburgo dove nel corso del Consiglio Agrifish è stato negoziato l'accordo generale sulla riforma della PAC. L'attuale sistema dell'OCM per il settore ortofrutticolo sarà mantenuto nell'ambito del Piano Strategico della futura Pac" ha affermato la Ministra Teresa Bellanova aprendo il Tavolo.
"E' la prima opportunità da cogliere", ha proseguito Bellanova, "per integrare maggiormente in modo più centrale il settore sull'agro-alimentare italiano. Anche il budget è rimasto aperto e questo non è banale, a fronte invece di riduzioni progressive in altri settori. Abbiamo a disposizione tutti gli strumenti per modernizzare e innovare il settore migliorandone la competitività e per un percorso utile a migliorare la resilienza delle nostre aziende, in particolare per eventi catastrofali sia di carattere climatico che fitopatologico. Altre opportunità saranno quelle offerte dal Recovery, soprattutto per quanto concerne la soluzione di problemi strutturali come quello della logistica".
"Occorre dunque una strategia condivisa", ha esortato Bellanova, "per il rafforzamento e il rilancio del comparto. Inutile dire che dobbiamo lavorare da subito tutti insieme e in modo fattivo ed efficace per raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti".
Nel merito della riforma della PAC, Bellanova ha dunque evidenziato: "Siamo riusciti ad inserire una disposizione nel quadro dei Programmi Operativi che consente di sostenere le spese per la costituzione dei fondi mutualizzazione e ad ottenere anche la possibilità di utilizzare una percentuale dei pagamenti diretti da destinare a coprire la parte privata dei fondi di mutualizzazione: abbiamo quindi a disposizione un quadro di strumenti senz'altro più efficaci per dare finalmente una risposta concreta ed efficace sulla gestione del rischio".
La Ministra ha poi indicato anche gli altri elementi positivi per il settore raggiunti sempre nell'ambito dell'accordo, come l'aumento dei prodotti eleggibili (tra cui il mais dolce e la patata americana) o la possibilità di prevedere nei pagamenti accoppiati anche le patate.
Infine il riferimento alla necessità, oramai indifferibile, di intraprendere in modo unitario e condiviso il percorso della sostenibilità certificata. "E' una concreta opportunità di crescita per il settore, non solo un obbligo derivante dalle nuove Comunicazioni della Commissione".
Al Tavolo, inoltre, è emersa la volontà di costituire gruppi di lavoro ad hoc per definire proposte su questioni specifiche. Primi due gruppi di lavoro costituiti quelli su "logistica e interventi strutturali" e su "sostenibilità ambientale, economica e sociale". (Fonte: Mipaaf)
Il commento di Confagricoltura
Il settore ortofrutticolo va rilanciato con opportune iniziative comunitarie ma anche nazionali. Lo hanno rimarcato i rappresentanti di Confagricoltura nel corso del Tavolo Ortofrutticolo Nazionale svoltosi in modalità videoconferenza; è stata la prima riunione - dopo la costituzione ufficiale avvenuta con il decreto 2463 del 6 marzo 2020 – a cui sono intervenuti la Ministra Bellanova e l'assessore Mammì dell'Emilia Romagna.
Per Confagricoltura è urgente intervenire con immediati provvedimenti nazionali per avere misure utili già nei prossimi mesi. Ciò, al di là dei risultati del negoziato comunitario, i cui effetti si vedranno solo nel 2023. Ha quindi auspicato incontri più frequenti del Tavolo che dopo la sua istituzione ad inizio anno, complice anche l'emergenza Covid-19, non ha potuto avviare i suoi lavori.
Occorre intervenire con una visione a tutto campo sul settore senza limitarsi alla strategia relativa alla attuazione dell'OCM. Confagricoltura, in particolare, ha chiesto una rivisitazione delle normative sugli interventi per calamità naturale, catastrofi e fitopatie, che mostrano notevoli limiti; è positivo il possibile ricorso ai fondi mutualistici ma occorre comunque prevedere un intervento nazionale efficace e rapido.
Ha sottolineato pure il problema delle fitopatie che stanno sempre più toccando le produzioni ortofrutticole e limitando fortemente le produzioni; i casi della moria del kiwi e della maculatura bruna delle pere sono solo gli ultimi esempi dei possibili danni che tali patologie possono determinare. E' ormai evidente che la prima causa del diffondersi di queste patologie deriva dal progressivo venir meno di principi attivi autorizzati per le colture e disponibili ad un rapporto qualità/prezzo conveniente per i produttori agricoli. Servono una procedura accelerata per individuare i principi attivi essenziali e l'autorizzazione all'utilizzo eccezionale in deroga. Confagricoltura ha chiesto poi di essere coinvolta nell'apposito tavolo istituito per l'emergenza della moria del kiwi.
Confagricoltura ha chiesto di includere anche il settore ortofrutticolo – compresa la IV gamma – nei comparti che godono dello sgravio previdenziale straordinario per il primo semestre 2020. Ma servono interventi di sostegno per i comparti che hanno specifiche difficoltà di mercato come, ad esempio, l'uva da tavola. Mentre si attendono le istruzioni operative per la presentazione delle domande relative al dm del fondo agrumi e il decreto attuativo del fondo specifico per la IV gamma istituito in sede di conversione del decreto legge "agosto".
Per quanto riguarda le risorse comunitarie del Recovery Fund, l'Organizzazione degli imprenditori agricoli ha chiesto che finanzi un ambizioso programma di investimenti per il rinnovamento degli impianti e delle strutture produttive, con un progetto specifico per serre e colture protette in linea con gli obiettivi del green deal e della lotta al cambiamento climatico.
Confagricoltura ha pure posto in evidenza come il catasto ortofrutticolo - in quanto strumento di conoscenza e programmazione della produzione – ancora non sia stato attivato, pur a fronte di uno stanziamento di 5 milioni di euro ripartiti tra il 2019 ed il 2020. E' importante accelerare su questo punto perché conoscere il potenziale frutticolo e varietale è essenziale per orientare le scelte e gli investimenti.
Quanto prima andrà recepita la direttiva comunitaria sulle pratiche sleali realizzando un vero e proprio enforcement delle misure già in vigore e puntando oltre che alla lotta alle aste a doppio ribasso, come ampiamente già acquisito, anche alla pratica della vendita di prodotti agricoli al di sotto dei costi di produzione. Il tutto anche valorizzando il ruolo delle associazioni agricole nella denuncia di pratiche sleali.