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Le considerazioni dell'agronomo campano Marco Valerio Del Grosso

La produzione italiana sta andando verso i pharma food

"E' la nutraceutica - che vuol dire al contempo nutrire e curare - a fare da nuovo orientamento guida per le produzioni italiane, affiancando le tradizionali programmazioni colturali. Le referenze verso cui si avverte un maggiore interesse produttivo sono: zenzero, zafferano, curcuma, daikon (nome commerciale del Raphanus sativus var. longipinnatus L.H. Bailey), i mini ortaggi e i fiori eduli; infatti, quest'anno le superfici investite sono raddoppiate". Così riferisce a FreshPlaza l'agronomo Marco Valerio Del Grosso.

"Anche se parliamo ancora di superfici limitate e quindi di nicchie di produzione, bisogna acquisire la consapevolezza che i terreni interessati sono in aumento. Se volessimo stimare quale sia la quota occupata da queste specialità, in Italia, potremmo dire che per ora si attestano a meno dell' 1% delle superfici sul territorio nazionale. Ciò denota come la compagine produttiva accolga le richieste dei consumatori, sempre più interessati a prodotti salutari, di qualità elevata, e a basso impatto sull'ambiente".

Se, da un lato, esplode l'entusiasmo da parte dei produttori e dei consumatori per queste colture "nuove", d'altra parte ci si ritrova a dover fare i conti con produzioni particolari, che sicuramente garantiscono margini di guadagno maggiori. "Proprio in virtù del fatto che queste sono colture nuove - riprende l'agronomo - bisogna fare esperienza per poter affinare le giuste tecniche produttive".

Il biologico e il residuo zero
"Altra tendenza che sta spopolando tra i consumatori è la maggiore propensione all'acquisto di prodotti considerati sani, sicuri e di qualità; stiamo parlando di una maggiore preferenza verso i prodotti biologici e a residuo zero che, nonostante si tratti di un nuovo approccio produttivo in voga da pochi anni, stanno riscuotendo un forte interesse. Questa maggiore attenzione non si manifesta solo al consumo, ma maggiormente sui mercati perlopiù esteri. In termini di superfici, il residuo zero è ancora poca cosa rispetto al biologico".

Convenience food
Accanto a queste pare che, in risposta all'elevata domanda da parte dei consumatori, la produzione stia adeguando l'offerta incrementando le referenze ortofrutticole che ben si prestano ai così detti cibi-servizio, ossia prodotti di IV gamma. "Gli ortaggi da foglia sono in netto aumento - riprende Del Grosso - proprio perché rientrano tra i convenience food".

Luci e ombre sulla campagna invernale
"Per l'attuale campagna degli ortaggi invernali, la programmazione colturale dell'intero territorio italiano è pressappoco la stessa degli altri anni; ciò che sta cambiando da qualche tempo è la maggiore richiesta da parte del consumatore per i cavolfiori colorati, perché considerati nutraceutici, ma parliamo ancora di superfici limitate. Anche il Kale, il cavolo da foglia, sta diventando un alimento molto apprezzato in virtù delle sue proprietà benefiche".

"La campagna degli ortaggi invernali si preannuncia promettente, anche se tutti gli operatori del settore temono un nuovo lockdown. Non bisogna dimenticare che, nonostante alcuni settori - quali il vivaismo hobbistico, quello orticolo professionale e le aziende agricole produttrici di ortaggi e frutta - abbiamo lavorato senza problemi, ce ne sono stati altri - come il vivaismo floricolo e la floricoltura in genere - che hanno invece attraversato una profonda crisi. Se dovesse esserci una chiusura totale, sparirebbe il sereno anche per le colture di nicchia".

Per ulteriori informazioni e contatti scrivi a:
marcovalerio@agronomodicampo.it