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Dal convegno sul futuro dei mercati all'ingrosso

L'ambasciatore della marca e' il dettagliante

"Il ruolo del commercio al dettaglio nel normal trade l'abbiamo visto durante i mesi di pandemia: una funzione di prossimità che i consumatori hanno scelto per svariati motivi. E i dettaglianti dei negozi specializzati e dell'ambulantato di qualità hanno un ruolo chiave nella diffusione della marca". Lo ha affermato Stefano Soli, direttore di Valfrutta Fresco, intervenendo al convegno "Dalla competizione tra canale moderno e normal trade, quale futuro per i mercati all'ingrosso" organizzato a Rimini ieri 20 ottobre 2020.

Alcuni dei partecipanti al convegno, organizzato totalmente online. Sono stati oltre 70 gli operatori collegatisi complessivamente

"I dettaglianti, però, vanno fidelizzati - ha aggiunto Soli - e noi da diverso tempo abbiamo il progetto 'Maestri della frutta' per un maggiore coinvolgimento degli operatori. I Mercati all'ingrosso rappresentano un canale importante per noi ma, allo stesso tempo, occorre non nascondere alcune criticità in fatto di organizzazione, controllo di filiera, utilizzo dell'imballaggio fuori dalle regole".

Dopo i saluti introduttivi del presidente del Caar Gianni Indino, si è entrati nel clou del convegno. A Enrico Bucchi, vicedirettore di Alegra, è toccato il compito di descrivere la propria esperienza con la Gdo: "Con la Grande distribuzione organizzata ci sono regole di ingaggio ben precise. Di certo pretendono sempre la massima puntualità e una serie di servizi, ma tutto dipende poi da catena a catena. E, a seconda delle dimensioni della medesima, cercano dei partner commerciali adeguati sul fronte della continuità".

"Occorre ricordare sempre - ha aggiunto Bucchi - che non esiste un solo tipo di consumatore indistinto, ma tanti consumatori. E chi vende ortofrutta deve sapere a chi rivolgersi. Deve conoscerlo quanto deve avere ben chiaro a chi è rivolto". 

Antonio Giovanetti, direttore commerciale di Marr (una realtà che nel 2019 ha fatturato 1,7 miliardi di euro), ha posto l'accento sulla situazione del canale Horeca. "E' chiaro che sono stati mesi difficili, ma siamo altrettanto fiduciosi che, passati i mesi bui, i consumi nel nostro canale torneranno ai livelli abituali. Lo si è già visto nel terzo trimestre, quando la gente è tornata a consumare fuori casa quasi normalmente. Di certo ci sarà una razionalizzazione del settore che, fino a pochi mesi fa, era molto polverizzato".

"Per il futuro si va sempre di più verso una forte specializzazione - ha ribadito Giovanetti - anche per l'ortofrutta destinata all'horeca. Ai nostri clienti, che sono circa 45mila, serve una profondità di assortimento e specializzazione anche nell'ambito del medesimo segmento. La costanza nella qualità, poi, è un altro punto su cui lavorare". 

Di certo non tornerà più l'organizzazione dell'era pre-Covid. Noi ci stiamo ragionando già da qualche tempo per non farci trovare impreparati. Occorre reagire e riorganizzarsi, perché attualmente siamo di nuovo nell'incertezza, ma si deve già pensare al futuro", ha concluso Giovanetti.

Per la restante parte del convegno, vedi articolo correlato.