L'origine non è riconoscibile, quindi non si distingue se sia uva italiana o spagnola o di altra provenienza. Fatto sta che un nostro lettore ha ci spedito una fotografia di frutta in vendita in un sobborgo di Londra, stigmatizzandone il prezzo rispetto a quanto percepito all'origine dagli agricoltori come lui.
"Sono un produttore di uva - spiega il lettore - e quello che ricaviamo vendendo il nostro prodotto spesso non ci dà la giusta remunerazione. Per questo mi viene molta rabbia quando vedo un prodotto simile al mio, o forse anche di qualità inferiore, pagato dai consumatori quasi 5 euro al kg".
La foto viene direttamente da Londra dove risiede una amica di infanzia del produttore. Il cartello è chiaro: 2 sterline a libbra, quasi 5 euro al kg. Il concetto espresso dal produttore non è tanto che costi troppo al dettaglio, quanto che il margine alla produzione è troppo basso rispetto ai rincari lungo la filiera. A volte basterebbero 10 - 20 centesimi in più al mondo agricolo per fare bilancio.
Nella stessa foto si vedono bene anche dei fichi, in confezioni del tutto simili a quelli già oggetto di un articolo qualche giorno fa (cfr. Freshplaza del 11/10/2020). In questo caso londinese sono in vendita a 2 sterline ogni 5 pezzi. Al cambio odierno, 1 sterlina britannica è uguale a 1,11 euro. Quindi ogni singolo fico costa 44 centesimi di euro. Come un pasticcino, insomma, ma neppure tanto rispetto al prezzo all'ingrosso del prodotto segnalato nell'articolo del link soprastante.