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Agrumi spagnoli: una stagione 2020/21 stimata in 6,93 milioni di tonnellate

Un buon recupero della capacità produttiva, l'incertezza sui mercati americani e britannici e un "effetto Covid" che aumenta i consumi interni, sono alcuni dei temi principali che riguardano questa stagione agrumicola 2020/21 in Spagna.

A metà settembre, il Ministero spagnolo dell'agricoltura ha presentato una prima stima del raccolto di agrumi in Spagna per l'attuale stagione, di 6,93 milioni di tonnellate. Questa cifra è superiore del 12% rispetto a quella della stagione precedente, che è stata molto breve, e del 5% superiore alla media. Rispetto alla media degli ultimi anni, si prevede una diminuzione dell'1% per le arance e del 3% per i pompelmi, mentre i piccoli agrumi aumenteranno del 12% e i limoni dell'8%.

L'aumento del volume sarà fondamentale per soddisfare il boom del consumo di agrumi registrato dallo scoppio della pandemia. Un aumento della produzione è "la chiave per evitare tensioni sul mercato", ha dichiarato il rappresentante di un'organizzazione di agricoltori valenciani.

Inoltre, sono stati esaminati i risultati della stagione 2019/20 appena conclusa. La produzione si è attestata a 6,2 milioni di tonnellate, il 18% in meno rispetto al 2018/19 (che aveva registrato un record) e il 9% sotto la media delle 5 stagioni precedenti, e il minimo dal 2015/16.

Il commercio degli agrumi ha mostrato grande vitalità, soprattutto dall'inizio della pandemia, poiché questi frutti sono facili da conservare e di lunga durata, oltre ad avere qualità salutari.

Secondo i dati registrati fino a maggio, il consumo interno ha visto un aumento complessivo per tutti gli agrumi del 5,1% in volume, e del 17% in valore. L'aumento del consumo di limoni è stato molto significativo, crescendo dell'11,2% nel consumo annuo complessivo.

Nella prima parte dell'ultima stagione (da settembre 2019 a marzo 2020), le esportazioni spagnole si sono mantenute su livelli inferiori a quelli della stagione precedente (-3,4%) e alla media degli ultimi anni (-3,7%). Il valore è invece aumentato del 19% rispetto alla scorsa stagione, per l'aumento dei prezzi unitari.

Le esportazioni verso i Paesi terzi sono diminuite in modo significativo, in considerazione della crescente domanda arrivata dal partner principale (Ue).

Secondo le fonti del settore, nonostante il calo della produzione, la notevole crescita dei consumi nazionali e le difficoltà logistiche causate dalla pandemia, la Spagna è riuscita a fornire importanti quantitativi di agrumi in Ue. Un dato: lo scorso marzo, la Spagna ha inviato quasi mezzo milione di tonnellate sul mercato europeo, cifra record per quel mese.

In questo contesto di mercato, i prezzi ottenuti dai coltivatori sono stati molto più alti rispetto alle stagioni precedenti. Nel caso delle arance, ad esempio, il prezzo è stato superiore del 40% rispetto alla media delle cinque campagne precedenti.

Prime notizie sulla stagione in corso
A parte le stime dei dati di produzione sopra citati, ci sono altre problematiche legate a questo settore, alcune nuove ma altre già note.

I prezzi alla produzione sono ora superiori a quelli registrati all'inizio della stagione precedente. A Castellón, le Clemenules vengono pagate a 0,31-0,36 euro al chilo. "Le piogge della scorsa primavera hanno portato a un buon calibro dei frutti", ha detto un coltivatore di Valencia.

La concorrenza dai Paesi terzi. "Gli agrumi spagnoli devono mostrare il loro massimo rispetto per l'ambiente", dice un coltivatore valenciano. La concorrenza dei Paesi terzi sta diventando sempre più evidente. "Ci saranno sempre consumatori che preferiranno una varietà indipendentemente dalla sua origine. Tuttavia, i coltivatori spagnoli dovrebbero sensibilizzare i consumatori europei sulla nostra minore impronta di carbonio, rispetto alla frutta proveniente dall'emisfero australe".

I mercati chiave per le esportazioni di agrumi spagnoli, come gli Stati Uniti e il Regno Unito, continuano a essere un fattore sconosciuto e possono intralciare il raggiungimento di uno dei principali obiettivi del settore degli agrumi: la diversificazione dei Paesi di destinazione in un momento in cui la concorrenza dai Paesi terzi è in crescita, stagione dopo stagione.

Altri temi chiave nelle prossime settimane per affinare ulteriormente le previsioni di produzione sono il controllo della cocciniglia (Delottococcus aberiae), un parassita presente soprattutto nella regione valenciana, le piantagioni con alberi sempre più vecchi e l'abbandono delle aziende agricole, di cui il settore continua a soffrire.

Principali regioni di produzione
Nella regione di Valencia è previsto un raccolto di quasi 3,5 tonnellate di agrumi, il 13,5% in più rispetto al 2019/20. La previsione per l'Andalusia, una regione che coltiva il 33,5% del totale degli agrumi spagnoli, è di 2,3 milioni di tonnellate. Murcia continuerà a essere la regione leader a livello nazionale, e produrrà il 63% del totale spagnolo dei limoni in questa stagione. Nella stagione precedente, ha prodotto circa 560.000 tonnellate.

Fonte: Agroberichtenbuitenland

Data di pubblicazione: