Punto di forza della nettarina bianca Romagna Mia è il sapore, che si abbina alla resistenza sulla pianta. "Se poi - spiega il vivaista Daniele Neri - si hanno un paio di accortezze nella potatura, nel diradamento e nella gestione idrica, si ottengono calibri elevati".
Foto scattata l'11 settembre 2020
Quest'anno, la raccolta sta iniziando in questi giorni per poi andare avanti sino alla fine del mese. "C'è anche chi l'ha raccolta giorni fa, appena aveva preso colore - aggiunge Neri - ma io non sono d'accordo, a meno che non debba essere esportata lontano. Per il mercato interno occorre attendere la giusta maturazione, in modo che Romagna Mia possa esprimere tutto il proprio potenziale organolettico".
Quest'anno, anche i frutti di Romagna Mia coltivati nella zona di Faenza (Ravenna) hanno subito forti danni da freddo. La produzione è stata salvata in quegli impianti dotati di sistema antibrina, con mini-splinker sottochioma. La bassa carica di frutti ha permesso di ottenere grosse pezzature anche in assenza di diradamento, ma la pezzatura non è mai un problema per questa varietà, quando gestita con criterio.
"Avere in produzione di pesche e nettarine a settembre - aggiunge Neri - apre scenari nuovi. Io sono convinto che la frutta buona da mangiare abbia sempre spazio. Siamo noi produttori che non coltiviamo più pensando a chi deve mangiare. I prezzi sono alti, con plv (produzione lorda vendibile) molto interessante".
Romagna Mia, fotografata al sole del tramonto
Il motto del vivaista-produttore è "la qualità si fa in campo". A questo proposito, Neri afferma che "non si possono offrire ai consumatori pesche o nettarine acerbe, senza sapore. La gente si è stancata di frutta bella da vedere, ma immangiabile. E' ora che qualcuno se ne renda conto e che, di conseguenza, si diminuiscano le rese a ettaro aumentando la plv grazie a maggiori prezzi al kg. Quest'anno è un'annata del tutto particolare con produzione scarsa, ma nel 2021 si tornerà, ci auguriamo, alla normalità. E non è più concepibile dover aumentare le rese perché le liquidazioni sono basse, come nel 2019. Serve una vera inversione di rotta".
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