Non è un buon periodo, per le mele estive biologiche. I prezzi sono bassi e non se ne comprende bene il motivo. "Non capisco quelle aziende che svendono il prodotto in questo periodo – afferma Elisa Benetti, punto di riferimento in Italia per la società di import export Fairtrasa Holland BV – in quanto nessuno dovrebbe avere fretta. Le mele sono di buona qualità e qualche settimana in cella può solo migliorarle. Nel nord d'Europa c'è molto prodotto proveniente dall'emisfero sud, ma siamo ben lontani da una situazione di surplus di mercato".
Elisa Benetti a una fiera nel 2019
La referente spiega inoltre che non si prevede un anno di piena produzione, in quanto in Polonia e altri Paesi dell'Est le gelate primaverili hanno diminuito in maniera significativa i potenziali produttivi.
"Ad esempio, le Gala si vendono bene fino a febbraio, quindi è inutile svenderle, come sta avvenendo in questi giorni. I consumatori sono ancora più sensibili al tema della sostenibilità, perciò le richieste di mele bio andranno ad aumentare non appena le temperature si abbasseranno e riapriranno scuole e mense".
"Uno dei nostri obiettivi – aggiunge Elisa Benetti – è quello di avere mele biologiche tutto l'anno. Grazie a nuove varietà che si conservano bene, e a varietà precoci in Veneto che si raccolgono a luglio, riusciamo a coprire 12 mesi l'anno. E' una sfida vincente, che ci permetterebbe di essere slegati dalle importazioni dall'emisfero sud".
Foto d'archivio
Elisa opera con aziende altamente professionali, in quanto gli importatori olandesi sono molto precisi e rigorosi. "Possedere la certificazione GlobalGAP è il minimo sindacale – conclude - per poter vendere all'estero in maniera seria. Io acquisto frutta biologica italiana, in particolare mele, pere e kiwi. Inizio la stagione a luglio, con le prime mele bio coltivate in provincia di Verona, per poi proseguire in diverse zone d'Italia".