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Intervento di Maura Latini e Marco Pedroni di Coop Italia

'I supermercati devono ripensare gli spazi e l'offerta'

"Il lockdown dovuto al diffondersi del coronavirus in Italia e il periodo successivo ci lasciano due elementi consolidati: la riduzione della frequentazione dei punti vendita e il cambiamento del paniere dei prodotti nel carrello dei consumatori", ha dichiarato Maura Latini (nella foto sotto), amministratore delegato Coop Italia, durante il suo intervento alla presentazione del Rapporto Coop 2020 (vedi news correlata). E riguardo alle novità portate dal Covid-19, ha aggiunto: "I piatti pronti sono diventati morti sugli scaffali mentre a registrare crescite elevate sono stati ingredientistica e delivery".


Maura Latini, amministratore delegato Coop Italia

L'Ad di Coop Italia ha poi approfondito: "La diminuzione della frequenza della spesa è sicuramente stata indotta dal lockdown, ma rappresenta una di quelle tendenze che avvicina alla prossimità. Il tempo massimo che i cittadini dovrebbero impiegare per raggiungere tutti i servizi necessari per mangiare, divertirsi e lavorare è, infatti, stimato in 15 minuti. Poi c'è il cambio del contenuto del carrello: la scelta è orientata verso prodotti a maggiore conservazione, a discapito degli ultra-freschi e deperibili, che si stanno riprendendo ma che segnalano ancora difficoltà nel post-lockdown".

Oltre alle tendenze nel lungo periodo, il Covid-19 ha lasciato dietro di sé paure e preoccupazioni. "Una di queste, del tutto inedita, è il timore di frequentare i luoghi. E i nostri punti vendita sono dei luoghi. Da qui, la necessità di ripensare gli spazi".


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E' quindi indubbio che il coronavirus abbia cambiato i comportamenti degli italiani, come racconta il Rapporto Coop 2020. "Ci conforta ritrovare in questi mutamenti delle conferme su tendenze già individuate da Coop e su cui ci stiamo posizionando con forza, distinguendoci anche dai competitor – ha sottolineato Latini – La sensibilità green degli italiani in primis, su cui stiamo molto investendo, e che abbiamo visto riconfermata anche durante e dopo il lockdown nei nostri dati interni. Il nostro marchio di prodotti biologici Vivi Verde è il primo brand bio venduto nella grande distribuzione in Italia, con oltre 150 milioni di fatturato nel 2019 e non ha cessato di crescere, durante e dopo il lockdown, con un trend a valore del +9%".

Ma è, più in generale, tutto quanto attiene al tema sostenibilità e cibo su cui il prodotto a marchio non teme rivali. "Voglio ricordare l'impegno che ci siamo presi con i nostri soci e consumatori, sia bloccando i prezzi dei nostri prodotti fino alla fine del mese di settembre sia mediante l'offerta di 10 dei nostri prodotti al prezzo di 10 euro (Operazione Forza 10) – ha spiegato l'Ad Coop Italia – Il prezzo volutamente conveniente, con uno sconto medio del 37% rispetto al prezzo normale, non deve distogliere dal valore dei singoli prodotti, che hanno tutti la garanzia Coop, la tracciabilità e l'aggiunta di caratteristiche uniche".

Operazione peraltro molto apprezzata: le 10 referenze in 3 mesi hanno registrato vendite per  9,5 milioni di euro, con quantità doppie rispetto allo scorso anno, e punte di crescita del 300% o oltre. "Continueremo a lavorare in questa direzione sull'offerta, potenziando l'assortimento con prodotti Coop avanzati e innovativi sul versante della qualità e della sostenibilità, convenienti e accessibili alle fasce deboli della società. Ma ripenseremo anche i nostri punti vendita, seguendo la logica delle nuove necessità mostrate dagli italiani: qui la scommessa non è offrire un servizio in più e mantenere lo status quo dell'offerta tradizionale, ma è rimettersi in gioco", ha concluso Latini.


Marco Pedroni, presidente Coop Italia  

Marco Pedroni (nella foto sopra), presidente Coop Italia, ha iniziato il suo intervento parlando di "rottura di trend" formidabile. "Comportamenti, fenomeni, situazioni che nessuno poteva immaginare. Ed è questo il momento per la ricerca e l'apertura, ma anche per la messa in discussione di convinzioni datate. Coop fa parte con orgoglio di quella filiera agroalimentare che ha saputo reagire positivamente alla crisi del Covid-19 e, grazie all'impegno dei nostri colleghi dei punti vendita, ha fornito un servizio basilare alla collettività".

"Non ci siamo certo arricchiti: i dati delle vendite di marzo, con picchi anche del +20%, si sono successivamente ridimensionati, come è naturale. A giugno e luglio, poi, gli andamenti della grande distribuzione sono stati negativi, mentre ad agosto si registra una tenuta. Per la sicurezza e per il sostegno alle famiglie abbiamo fatto investimenti aggiuntivi per oltre 100 milioni, in questi mesi – ha spiegato Pedroni – Come Coop, prevediamo di chiudere l'anno con un leggero miglioramento del fatturato stimato in un +1/1,5% e, dunque, un valore superiore a 13 miliardi di euro nella sola parte retail".


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Siamo in una fase in cui si riducono i consumi per le difficoltà economiche di tante famiglie, ma anche per la preoccupazione sul futuro, tanto è vero che registriamo una forte crescita del risparmio.

"L'alimentare è al centro dell’attenzione delle famiglie, ma anche nel nostro settore c'è la propensione ad avere un carrello più leggero. Ci preoccupa la polarizzazione sociale per l'ingiustizia che cresce e per i suoi effetti sui consumi, evidenziata anche nel Rapporto. Il rischio che la pandemia spinga verso soluzioni semplificate e meno sostenibili è reale, anche nei consumi di una parte delle famiglie. Confermiamo la nostra strategia che punta a prodotti buoni e sostenibili, accessibili a tutti, non solo alle fasce che stanno meglio".


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In questa fase si mescolano incertezza sul futuro e speranze nuove. La ripresa della domanda interna e dei consumi è fondamentale, non basta l'export.

"Crediamo – ha concluso il presidente di Coop Italia – che le istituzioni e il governo, sulla spinta anche delle risorse Ue, debbano essere protagoniste di uno straordinario piano di rilancio. Un piano che favorisca gli investimenti privati e pubblici per ammodernare il Paese, che defiscalizzi il lavoro, che sia di sostegno alla svolta green. Per quanto ci riguarda più direttamente, crediamo che sarebbe importante una fiscalità e un sostegno alle produzioni e ai consumi verdi. Invece della plastic-tax che è un errore, azzeriamo l'IVA su chi usa plastica riciclata o per chi adotta soluzioni a basse emissioni".