L'Associazione dei coltivatori di patate dell'Europa nord-occidentale (NEPG) ha stimato che le rese complessive di patate da mensa sono in linea con la media degli ultimi cinque anni. Siccome l'areale è aumentata dell'1,4% rispetto all'anno scorso, il raccolto complessivo si può stimare a 27,9 milioni di tonnellate, rispetto ai 26,9 milioni di ton registrati l'anno scorso nei primi 5 Paesi produttori.
Si tratta del 3,8% in più rispetto all'anno scorso. Un raccolto cospicuo anche se non così grande come quello raggiunto nel 2017, con 29,6 milioni di ton. Dopo l'ondata di caldo a luglio e agosto, la coltura risulta più invecchiata del solito e meno produttiva. Le ultime prove di raccolta mostrano in media una crescita giornaliera di solo 200-300 kg, che è estremamente bassa. La NEPG riporta anche grandi differenze di resa nella superficie coltivata totale dei cinque Paesi principali e anche in quella interna a ogni nazione.
Il mercato non è in equilibrio
La pandemia, con i lockdown e una domanda globale nettamente più bassa da parte del mercato della ristorazione, è la ragione principale per il disequilibrio nel mercato. La domanda di prodotti a base di patata proveniente dalla vendita al dettaglio è aumentata, anche se non abbastanza da compensare la mancanza di richiesta dal canale Horeca.
Perciò è ovvio che il bilancio attuale tra domanda e offerta risulta completamente sfasato, come indicano anche i prezzi attuali delle patate sfuse e le indicazioni di prezzo future. Ciò vale principalmente per le patate da industria.
La domanda attuale da parte dell'industria del trasformato è nuovamente aumentata, anche se non è tornata al livello precedente alla crisi coronavirus e le industrie sembrano avere abbastanza patatine surgelate nei magazzini e patate sotto contratto. Non sembrano avere bisogno di nuovo materiale sfuso. NEPG si aspetta che i prezzi bassi delle patate sfuse possano restare tali almeno fino alla fine dell'anno o persino più a lungo.
Il mercato delle patate fresche sta andando un po' meglio.
NEPG consiglia ai produttori di ridurre gli areali e risparmiare il suolo per il futuro
La NEPG sta suggerendo ai suoi produttori di prendere in mano la situazione. L'associazione, infatti, consiglia di ridurre la superficie coltivata del prossimo anno. "Non serve piantare patate e ricevere prezzi bassi. Risparmiate il suolo per il futuro o piantate colture migliori (come i cereali per esempio) per i vostri terreni".
"E' il momento della gestione dei rischi e di calcolare accuratamente i prezzi di costo. I coltivatori devono chiedersi: la domanda delle patate da industria tornerà al vecchio livello? Come possiamo fare a regolare la fornitura in questa nuova situazione?".
Fonte: NEPG