"L'estate è agli sgoccioli, mentre la maturazione dei frutti del melograno sta iniziando e, per le varietà precoci, è quasi ultimata. E' il momento di iniziare a tracciare un bilancio dell'annata e cercare di capire cosa accadrà nei prossimi mesi". A dirlo è Gaetano Tirrò, agronomo esperto, il quale parla anche di come le aspettative siano "promettenti. La qualità complessiva è buona e sono molti i nuovi impianti che effettueranno la prima raccolta in Sicilia".
Fig.1: Frutto spaccato
"Attualmente, sul mercato italiano sono presenti frutti provenienti dall'India e dalla Turchia - aggiunge il professionista - mentre bisognerà aspettare ancora qualche settimana prima di vedere comparire il prodotto italiano, spagnolo ed egiziano (la cui raccolta avrà inizio per la maggior parte dalla metà del mese di settembre)".
Fig. 2 Presenza di Aphis Punicae su germoglio
Prezzi, produzione e fitopatie
"Proprio in questi giorni - spiega Tirrò - si stanno concludendo le prime transazioni, soprattutto delle varietà Acco, Smith e Parfianka, e si osserva come la precocità e la qualità siano due aspetti determinanti che permettano di vendere il prodotto a un prezzo che oscilla tra 1,15 e 1,30 €/kg, ma per le varietà più pregiate".
Fig.3: Planococcus Citri nel punto di contatto tra due frutti
"La fase di crescita - riferisce - si è svolta senza particolari problemi, i mesi di luglio e agosto sono stati molto caldi e la pioggia è stata la grande assente. Temo il suo arrivo perché, nonostante abbia irrigato correttamente l'impianto, il terreno raggiungerà la sua capacità di campo, la pianta assorbirà acqua e ciò comporterà l'inevitabile spaccatura dei frutti. (fig.1)".
Fig.4: trappola per la cattura della mosca della frutta
"In questo periodo - rivela l'agronomo - si registra il ritorno dell'Aphis Punicae (fig.2) e la comparsa dell'Icerya Purchasi (cocciniglia cotonosa degli agrumi) (fig.3) la cui presenza sui frutti causa macchie, emissione di melata e conseguentemente la presenza di fumaggine. A tal riguardo, è opportuno ricordare che bisogna prestare molta attenzione a come si decide di contrastare questi insetti, in quanto l'utilizzo di prodotti non ammessi comporta l'impossibilità di commercializzare successivamente i frutti".
Fig.5: varietà Acco
I controlli effettuati in fase di cessione del prodotto sono sempre più frequenti e sono ormai la prassi della GDO che pretende il rispetto dei limiti massimi di residui (LMR).
Fig.6: varietà Valenciana
"Un altro parassita – sottolinea Gaetano Tirrò – verso il quale bisogna iniziare a prestare attenzione e iniziarne il controllo e la difesa mediante l'uso di trappole è rappresentato dalla mosca della frutta (Ceratitis Capitata) (fig.4)".
Fig.7 varietà Wonderful
Tutto ciò mentre in questi giorni ha avuto inizio la raccolta della varietà Acco, i cui frutti hanno già raggiunto i 16° Brix e un'uniforme colorazione rossa sia all'interno che all'esterno. Il sapore è molto dolce e poco acido (fig.5). Successivamente, sarà il turno delle cultivar Parfianka, Valenciana (fig.6), Mollar de Elche, Wonderful (fig.7), per concludere con la Primosole (fig.8).
Fig.8: varietà Primosole
Purtroppo abbiamo riscontrato la presenza di frutti della varietà Acco colpiti da Alternaria ssp., ma, al momento, l'incidenza di questo temibile patogeno che porta alla marcescenza degli arilli non è significativa (fig.9)".
Fig.9: frutto colpito da Alternaria
"Tra le altre fitopatie - dice l'esperto - abbiamo riscontrato l'Apate Monachus (figg.10.1 e 10.2 ), un Coleottero Bostrichide che scava gallerie, le quali possono portare anche alla rottura dei rami, su piante di olivo, agrumi, mandorlo, vite e, per quanto abbiamo riscontrato, anche su melograno".
Fig.10.1: fori di ingresso dell'Apate Monachus
"Di norma in questi casi - conclude Tirrò - è sufficiente eliminare, con mirate potature, le parti infestate e mantenere le piante in buone condizioni vegetative per ridurre significativamente la densità di popolazione e i danni causati dallo xilofago".
Fig.10.2 Apate Monachus all'interno della galleria
Nota: le foto, tutte, sono state fornite dal dr. agr. Gaetano Tirrò.