Il Ministero della salute ha recentemente pubblicato sul sito istituzionale gli esiti del Controllo ufficiale sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti relativo all'anno 2018. Le indagini, effettuate a campione, hanno riguardato frutta, ortaggi, cereali, farine, olio, vino e prodotti per neonati.
Le rilevazioni sono state molto positive per le Imprese del nostro Paese, registrando ottimi risultati: a fronte di oltre 12.000 campioni esaminati, quelli irregolari, cioè con residui superiori ai limiti di legge, sono stati complessivamente lo 0,8%, contro lo 0,9 del 2017. La percentuale di irregolarità riscontrate nei prodotti ortofrutticoli è dell'1,1% contro l'1,3 del 2017. Nell'ambito delle singole categorie, la frutta registra uno 0,8%, contro un 1,4% degli ortaggi.
Approfondiamo la notizia con l'avvocato Gualtiero Roveda, consulente di Fruitimprese.
L'avvocato Gualtiero Roveda
FreshPlaza (FP): In cosa consiste il Controllo ufficiale cui il documento del Ministero si riferisce?
Gualtero Roveda (GR): Il Controllo ufficiale degli alimenti e delle bevande è imposto da Regolamenti comunitari e ha lo scopo di verificare e garantire la conformità dei prodotti alle disposizioni legislative.
Attraverso un periodico sistema articolato di verifiche, la UE si propone di prevenire i rischi per la salute pubblica, proteggere gli interessi dei consumatori e assicurare la lealtà delle transazioni commerciali.
In questo contesto, dal report del Ministero si ricava che la filiera agroalimentare italiana si è distinta per essere riuscita a raggiungere standard tra i più alti di sicurezza, il che assicura un elevato livello di protezione del consumatore.
FP: Quali sono i prodotti sottoposti ai programmi di controllo?
GR: Le rilevazioni, affidate ai singoli Paesi, riguardano i prodotti - di qualsiasi provenienza - destinati a essere commercializzati nei territori nazionali o a essere esportati in un altro Stato dell'Unione Europea o in uno Stato terzo.
FP: In quale fase i prodotti vengono esaminati?
GR: Il Controllo ufficiale riguarda tutte le fasi della produzione, della trasformazione, del magazzinaggio, del trasporto, del commercio, della somministrazione e dell'importazione.
FP: Come avviene in concreto il monitoraggio da parte delle Autorità designate?
GR: Le operazioni di controllo consistono in una o più delle seguenti attività: ispezione; prelievo dei campioni; analisi di laboratorio dei campioni prelevati; controllo dell'igiene del personale addetto; verifica della tracciabilità, del materiale scritto e dei documenti di vario genere; esame dell'implementazione del sistema HACCP e valutazione dei sistemi di verifica predisposti dall'impresa e dei relativi risultati.
FP: La politica UE è indubbiamente molto attenta a garantire la salubrità dei prodotti alimentari.
GR: I controlli in materia sono stabiliti da due Regolamenti. In particolare, uno dei due (Regolamento CE N. 396/2005) è quello che ha armonizzato a livello comunitario i livelli massimi di residui (LMR) in alimenti e mangimi di origine vegetale e animale. Tale provvedimento ha consentito di garantire un buon livello di tutela dei consumatori, di ridurre gli ostacoli agli scambi commerciali tra gli Stati membri e tra i Paesi Terzi e l'Unione.
FP: Tuttavia la GDO spesso pretende il rispetto di parametri più stringenti rispetto ai livelli stabiliti dalla UE.
GR: E' così. E' materia contrattuale. Molti retailer della GDO chiedono che le forniture presentino percentuali inferiori agli LMR per singolo principio utilizzato e impongono, altresì, limiti severi alla loro sommatoria.