Le recenti giornate afose di agosto risulteranno disastrose per il raccolto di lattuga, secondo Johan Desmet, che ne coltiva vari tipi in una serra idroponica di 5 ettari a Izegem, nelle Fiandre (Belgio). Anche il suo collega Geert Van Hulle ha riscontrato gli stessi problemi.
Desmet stima una perdita di guadagni fino al 50% per la 34ma e la 35ma settimana, a causa del mancato raccolto e della scarsa qualità. "La coltivazione della lattuga ha molti problemi quando la temperatura nella serra supera i 40 °C ed è successo per quattro giorni di seguito nella 33ma settimana. Le conseguenze ora sono evidenti".
Oltre alla perdita dei raccolti, quello che Desmet teme di più è la perdita della qualità. "Non va bene per il cliente. Preferisco fornire meno volumi ma buoni, e non il contrario".
Estate da dimenticare
Quest'estate l'interruzione della raccolta a causa del caldo è un'altra battuta d'arresto per Desmet. Sebbene giugno, luglio e agosto siano i mesi migliori per la lattuga, quest'anno non sta andando bene. "I prezzi sono stati finora deludenti. Ciò è dovuto, tra le altre cose, all'abbondante fornitura".
Nella 33ma settimana, all'asta in Belgio si sono registrati 0,31 euro per la lattuga Cappuccio, la coltura principale di Desmet. "Mentre nelle due settimane precedenti il prezzo era solo di 0,15 euro". Secondo lui, un prezzo di 0,35 euro è il minimo per guadagnarsi da vivere dignitosamente. A causa dei danni provocati dal caldo, il coltivatore delle Fiandre prevede un aumento dei prezzi nelle prossime settimane. Ma per via delle perdite, difficilmente potrà trarne profitto.
Contrariamente alla pessima estate, Desmet ha registrato una primavera soddisfacente. "Il coronavirus non ha avuto alcun impatto sulla nostra attività. I nostri prodotti sono stati venduti al dettaglio e, a causa del lockdown, le vendite sono andate molto bene". La soddisfacente commercializzazione si è tradotta in prezzi relativamente buoni, anche perché in primavera la concorrenza delle coltivazioni da pieno campo è minore.
Coltivazione di lattuga per il settore alberghiero e della ristorazione
Geert Van Hulle è stato più danneggiato dalla crisi del coronavirus. Il coltivatore di lattuga di Veldegem (Fiandre, Belgio), che insieme al figlio Alfons coltiva dodici diversi tipi di lattuga in 2 ettari di serre e su 1,5 ha di coltivazioni in pieno campo, forniscono esclusivamente l'industria alberghiera e la ristorazione. A causa del lockdown, questo mercato di vendita è completamente scomparso a marzo e aprile. Il raccolto è stato distrutto sebbene compensato in parte da un accordo governativo.
La chiusura del settore alberghiero e della ristorazione è stato il motivo per completare il passaggio alla coltivazione biologica, un processo iniziato lo scorso anno. A causa del coronavirus, padre e figlio hanno anche valutato i loro canali di vendita e hanno deciso di rifornire la Grande distribuzione. "Ora stiamo lavorando con la Bio-Planet e sta effettivamente andando bene. Acquistano persino più di quanto inizialmente concordato".
La lattuga biologica viene attualmente venduta come prodotto convenzionale. "Solo dopo aver coltivato il biologico per due anni, puoi vendere con quell'etichetta", spiega il coltivatore.
A giugno, con la riapertura di ristoranti e bar, sono ricominciate anche le vendite al settore alberghiero e della ristorazione. Tuttavia, non si tratta di un recupero totale. "Le vendite si fermano all'80% circa", afferma Van Hulle, che lavora con prezzi fissi. "Il 2020 è un anno da dimenticare in fretta. Non saremo mai in grado di recuperare le perdite di marzo-maggio", sottolinea il produttore.
La sensibilità al caldo varia a seconda del tipo di lattuga
Anche Van Hulle è molto preoccupato per il caldo. "Con temperature superiori a 30 °C è difficile mantenere il caldo fuori dalla serra, soprattutto se di notte non rinfresca. Il pericolo del caldo è che le piante germoglino presto e che la lattuga appena seminata non cresca".
Van Hulle, che coltiva vari tipi di lattuga, tra cui Cappuccio, rucola, Lollo bionda, senape indiana, indivia riccia, Mizuna, Golden Streak e Tatsoi, dice che la sensibilità al caldo varia notevolmente. "Con la lattuga Cappuccio ci sono meno perdite rispetto alla varietà Foglia di quercia, dove la perdita può arrivare fino al 20%, per fare qualche esempio - conclude - La valeriana è il più grande gruppo di verdure a rischio nella stagione calda. E' un raccolto invernale e non sopporta le elevate temperature".