La situazione economica non è rosea, quindi si deve correre ai ripari. L'attuale situazione di prezzi bassi è dovuta a una serie di cause. "Dopo l'abbuffata del trimestre marzo-maggio - esordisce l'economista Gianluca Bagnara - durante il quale i consumi si sono spostati dall'horeca alla Gdo, ora c'è un forte riflusso. Va anche detto che in primavera non si hanno quasi mai surplus produttivi di prodotti italiani, mentre ora abbiamo tanta verdura. E con il turismo al palo, la situazione peggiora sempre di più".
Secondo Bagnara ci sono stati, in Italia, molti trapianti primaverili che si stanno raccogliendo ora, "trapianti dovuti anche dai prezzi incoraggianti di aprile. Va aggiunto che in Emilia Romagna molti coltivatori, senza più prodotto sulle piante a causa delle gelate, si sono riconvertiti a mettere ortaggi. Fatto sta che ora i consumi latitano e l'offerta è alta. Si dovrebbe valutare tutto ciò e non eccedere con i trapianti".
Poi c'è il fronte consumatori. "La tendenza è quella del risparmio. Gli italiani stanno risparmiando, cercano prodotti a basso costo, comprano meno. Ma basta qualche etto di ortofrutta in meno per famiglia ogni settimana che la ripercussione sul sistema è pesante. Un'altra parte di consumatori, quelli con buona capacità di spesa, guarda con attenzione alle garanzie di salubrità. Nel mezzo vi sono i produttori, schiacciati da basse richieste e esigenze improvvise per le quali non si è preparati".
Ma se in Italia le cose non vanno bene, Bagnara è preoccupato anche a livello mondiale. "Gli Stati Uniti stanno risentendo pesantemente e la loro economia pure. Credo che impiegheranno almeno due anni a riprendersi e tornare ai livelli del 2019. Solo Cina e India sono indicate come nazioni che, dai primi del 2021, avranno le economie tornate ai livelli del pre Covid. Ma queste due nazioni non hanno la spinta propulsiva che gli Stati Uniti rappresentano per l'economia mondiale".