Fino all'anno scorso la lotta alle cidie del castagno aveva una soluzione in un prodotto biologico, un feromone che aveva ottenuto l'autorizzazione provvisoria per tre anni. Scaduta questa autorizzazione, dal 2020 doveva scattare il via libera definitivo. Ma il coronavirus ha paralizzato tutto e ora pare che la pratica si sbloccherà solo a fine agosto, quando ormai gli insetti avranno già compiuto il proprio ciclo.
"E' una vera mazzata per le nostre aziende - spiega Renzo Panzacchi, dell’Associazione dei Consorzi Castanicoltori dell'Emilia-Romagna - perché l'Ecodian aveva dato ottimi risultati (cfr. FreshPlaza del 7/06/2020). In pratica facciamo un salto indietro di 4 anni, quando la lotta alle cidie era poco efficace per noi aziende bio. Chi è in convenzionale può fare trattamenti, anche se con risultati non sempre soddisfacenti".
Un castagneto (foto d'archivio)
Dal punto di vista fenologico, i castagni dell'Appennino centro-settentrionale si trovano nella fase di piccoli ricci. Al momento la produzione appare molto buona, la fioritura è stata abbondante e l'allegagione buona.
"Dobbiamo attendere i prossimi due mesi - conclude Panzacchi - per poter fare una stima del raccolto. Ma in realtà la certezza si avrà solo alla caduta dei ricci, valutando quanto prodotto sarà integro. Le cidie, a volte, hanno causato perdite pari al 40% del totale. per noi produttori si tratta di una minaccia che la burocrazia sta facendo diventare realtà".