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Scambi Italia-Spagna: drupacee e uva i prodotti del momento

Mercati spagnoli relativamente in recupero rispetto alla situazione registrata fino a qualche settimana fa. "Una lieve ripresa del turismo, anche se a livello locale, sta smuovendo la situazione. C'è una domanda rinnovata da parte delle strutture alberghiere e questo è un dato positivo", commenta Giuseppe Iacovazzo, operatore italiano di base in Spagna.

"Il nuovo lockdown nella provincia di Lleida sta creando un po' di tensione in alcune cooperative frutticole e la paura sale. Se la situazione dovesse peggiorare, più avanti si potrebbero avere problemi con la raccolta. Per il momento però non ce ne sono".

Dall'Italia arriva richiesta di pesche e nettarine, a detta dell'operatore, per via della scarsa disponibilità di prodotto. "I frutti di qualità superiore mancano pure in Spagna, perché il maltempo non ha risparmiato questa nazione. Pure le percoche stanno registrando maggiori movimentazioni verso i mercati italiani, come le poche ciliegie di buona qualità rimaste, nonostante l'Italia tenda ad approvvigionarsi maggiormente dalla Grecia", spiega Iacovazzo.

In Spagna è anche iniziata la campagna delle prime pere estive, nelle varietà Coscia ed Ercolina. 

"Dalla Sicilia sta arrivando invece uva da tavola, di diversa qualità, ma in generale la vendita non appare molto accelerata. I prezzi sono abbastanza sostenuti, al momento: intorno a 2,00 euro/kg".

Una nota sulla commercializzazione di frutta esotica. "C'è un mercato molto al ribasso per l'ananas, quasi ai minimi storici. In generale, i prodotti esotici d'oltremare, spediti per via marittima, stanno pagando lo scotto delle difficoltà logistiche, dovute all'emergenza Covid-19".

"Mi riferisco non solo all'ananas, ma anche a cocco, papaya Formosa, mango – conclude Iacovazzo – In ogni caso, gli spagnoli sono nel clou della produzione della papaya locale e tra un po' si inizierà con il mango".

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