Un anno di prova: è così che Sil Moonen definisce la stagione attuale dei mirtilli. "All'inizio della campagna olandese, diciamo sempre che il mercato si riprenderà solo quando tutti torneranno dalle vacanze e ricominceranno le scuole. Per via del Covid-19 molte persone potrebbero decidere di trascorrere le vacanze a casa e, quindi, le cose potrebbero andare diversamente per noi. Ad esempio, il Regno Unito è un mercato importante, dove circa il 30% dei 65 milioni di residenti va in vacanza. Se ora invece questa percentuale resterà a casa e si recherà maggiormente nei supermercati, le vendite potrebbero aumentare".
Il produttore potrebbe trarne vantaggio. "Quest'anno, a causa delle gelate notturne, ci troviamo a dover raccogliere ancora la metà dei volumi di piccoli frutti. Fortunatamente, abbiamo distribuito nelle nostre sedi produttive a nord e a sud dei Paesi Bassi e nella Germania settentrionale (per un totale di 60 ettari), ma è stata in particolare Drenthe a soffrirne. In questa regione la temperatura è scesa a quasi 10 gradi sotto zero, nella notte tra il 10 e l'11 maggio. Non ho mai avuto un danno come questo prima d'ora: a Roggel su un lotto ho subito gli effetti della grandine, mentre a 200 metri di distanza non ci sono stati problemi".
"Al momento, anche i prezzi sono abbastanza deludenti. Il mercato è invaso dai mirtilli provenienti dai Paesi dell'Europa orientale: varietà libere, che hanno messo i prezzi sotto pressione. Ma una volta terminate, è possibile si verifichi una carenza di offerta", prevede Moonen. "Ma questo resta da vedere, perché ho sentito che sono già arrivati i primi piccoli frutti d’importazione dall'emisfero australe. Nulla è certo in questo momento. Se si dovesse avere una seconda ondata di coronavirus in Sud America, il mondo sembrerà nuovamente molto diverso".
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