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Vendite di angurie e meloni distanti da quelle dello scorso anno

Siamo ormai giunti alla prima decade di luglio e gli ordinativi per angurie e meloni non sembrano ancora decollare. "I volumi che consegnavamo alle diverse catene nella scorsa campagna erano di gran lunga superiori rispetto a quelli richiesti nelle ultime settimane. Notiamo una richiesta nettamente inferiore proveniente dalla GDO, circa il 13% di ordini in meno solo nelle regioni settentrionali". Lo spiega Salvatore Lotta, direttore commerciale dell'O.P. Agricola Campidanese.

"Per chi, come noi, lavora principalmente con la grande distribuzione, una situazione del genere potrebbe trasformarsi in forti perdite produttive e commerciali. La nostra fortuna è proprio quella di aver programmato, nel mese di marzo, un -30% di superfici per la campagna 2020 di meloni e angurie. Una scelta che è seguita al diffondersi dell'epidemia in tutta Italia e della paura di dover ritrovarci con un surplus produttivo".

"Negli ultimissimi giorni registriamo un lieve aumento delle richieste per le angurie del peso superiore a 5 kg, un incremento sicuramente dovuto, purtroppo, alle ultime grandinate verificatesi in Puglia, le quali hanno distrutto una buona parte dei coltivazioni tarantine. Carenza di ordini si nota, invece, sulle mini angurie con semi, a causa di un quasi azzeramento degli ordinativi esteri. Per questo prodotto siamo addirittura al di sotto dei costi di produzione, con prezzi di vendita tra 0,11-13 €/kg. Per le mini angurie senza semi, come ad esempio Eleonora, le cose sembrano andare meglio".

"Fortunatamente, prese in considerazione tutte le problematiche, il prodotto non rimane in campo a marcire, come è invece accaduto, nelle scorse settimane, ad altri colleghi imprenditori. Ciò non vuol dire che tutto vada bene; a mancare è proprio quella tranquillità, sicurezza e costanza su cui, in altri anni, potevamo contare per la vendita di queste referenze prettamente estive".