Le associazioni di produttori ortofrutticoli, insieme ai diversi agricoltori, iniziano a fare la conta dei danni, dopo gli eventi climatici estremi che si sono verificati nello scorso weekend in provincia di Taranto. "E' un anno davvero nero, per la Puglia. Siamo a metà del 2020 e già abbiamo registrato danni sulla quasi totalità delle colture: dalle drupacee, agli ortaggi, fino agli agrumi e alle uve da tavola. Solo per queste ultime, dopo le recenti grandinate, sono andati persi circa 700 ettari". E' questo il feedback di Giuseppe Tagliente, agronomo e membro del CdA dell'O.P Agorà.
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"Interi vigneti, delle varietà più note sul mercato, sono andati distrutti, sia quelli precoci, in raccolta tra pochi giorni, sia quelli tardivi. Molte produzioni, specialmente quelle scoperte, sono state proprio azzerate, ma non sono state risparmiate neanche le coltivazioni sotto copertura. I teli, infatti, sono stati bucati dalla forza della grandine, con chicchi dalle dimensioni di una noce. Anche gli impianti irrigui sono stati danneggiati".
"I grappoli sono stati fortemente compromessi e ora iniziano a imbrunirsi. Mentre alcuni produttori avevano appena terminato la fase di selezione delle uve e iniziato la fase di manipolazione delle stesse, altri erano pronti con le operazioni di raccolta, per la quale avevamo già stabilito le quotazioni. Tramite istanza, abbiamo chiesto agli uffici competenti pugliesi di mettere in campo la task force regionale, in grado di verificare la gravità delle coltivazioni dei nostri soci e poter quindi quantificare i danni subiti".
"I comuni interessati sono Massafra, Ginosa, Castellaneta, Palagiano, Statte, Crispiano e Grottaglie. Una buona percentuale dell'uva che vendiamo in Italia e all'estero è stata danneggiata; fortunatamente, contiamo soci anche in Basilicata, in Piemonte e in altri areali pugliesi non colpiti dal maltempo, superfici con le quali riusciremo a garantire quantità e continuità ai mercati".