"Nel marzo del 2017, sono stati realizzati i primi impianti di mandorlo. Oggi, a poco più di tre anni dall'avvio di questa coltivazione, la nostra cooperativa conta oltre 60 ettari messi a dimora da parte di una ventina di agricoltori associati". A spiegarlo è Sergio Marcoaldi, agronomo e responsabile tecnico della cooperativa C.O.P.A, una realtà specializzata nella produzione e confezionamento degli asparagi verdi e di altri ortofrutticoli, il quale aggiunge: "Sempre nell'ottica di una strategia di differenziazione produttiva, gli investimenti nella mandorlicoltura viterbese non si fermano qui. Anche per questo, si lavora alla progettazione e alla realizzazione di un impianto centralizzato per la gestione della mandorla nel post-raccolta".
"Trattasi, quindi, di una vera e propria filiera produttiva: una sinergia tra cooperativa e soci, che parte dalla progettazione degli impianti, dalla scelta varietale, dall'ordinazione delle piantine per arrivare alla formazione e aiuto nelle potature, nelle fasi di allevamento e produzione, all'assistenza tecnica nella concimazione e nella difesa e, infine, alle operazioni di post-raccolta attraverso una linea di lavorazione".
"La cooperativa C.O.P.A. si è dotata di una specifica linea, attiva già dalla prossima campagna, che prevede tre fasi di lavorazione: la prima consiste nella pulizia della mandorla, appena raccolta dai rami, dalle foglie e da altri corpi estranei; la fase successiva, ovvero la cosiddetta "smallatura", consiste nella separazione della mandorla dal mallo, mentre la terza fase riguarda l'essiccazione del prodotto. Quest'ultima operazione porta la mandorla ad avere una umidità tale per cui il prodotto può essere facilmente conservato per mesi, in attesa della vendita in guscio o della lavorazione successiva (sgusciatura). La cooperativa ha spazi e mezzi per stoccare e conservare la mandorla nel modo migliore, in attesa della commercializzazione".
Dal prossimo autunno, la cooperativa potrà contare anche su una piccola linea, di natura artigianale, che permetterà la calibrazione, la sgusciatura e la separazione meccanica della mandorla dal guscio. Questo servirà anche per valutare qualitativamente le mandorle conferite dalle diverse aziende agricole, giudicando così le diverse varietà attualmente messe a dimora.
"Tra poche settimane, partirà la prima modica raccolta di prodotto degli impianti messi a dimora nel 2017, anche se occorre considerare che la stagione produttiva è stata segnata da alcune gelate tardive che hanno ridotto parte del potenziale raccolto. Lo scorso anno si sono raccolte soltanto piccole quantità, che ci hanno permesso di realizzare dei buoni prezzi di vendita e di iniziare ad affacciarci su un mercato nuovo, diverso da quello dell'ortofrutta fresca, meno dinamico ma molto interessante".
"In questi mesi – conclude Marcoaldi - si stanno programmando nuovi impianti, i quali verranno realizzati già dal prossimo autunno. L'obiettivo è incrementare notevolmente, nel giro di pochi anni, le superfici dedicate a mandorlo, affinando le tecniche di coltivazione e prima lavorazione del prodotto".