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Al primo semestre 2020 - Rapporto Istat

Il quadro socio-economico dell'Italia: complesso e incerto

Il quadro economico e sociale italiano si presenta, alla metà 2020, eccezionalmente complesso e incerto. Al rallentamento congiunturale del 2019, legato anche a fattori internazionali, si è sovrapposto l'impatto dirompente delle necessarie misure di contenimento della crisi sanitaria. Queste hanno generato una recessione globale, senza precedenti storici per ampiezza e diffusione, rispetto alla quale gli scenari di ripresa sono molto incerti, quanto a tempistica e, soprattutto, a intensità.

Così comincia la ventottesima edizione del Rapporto annuale sulla situazione del Paese esaminata da Istat. 

Clicca qui per un ingrandimento dell'immagine.

Al rallentamento congiunturale del 2019 si è sovrapposto l'impatto della crisi sanitaria e, nel primo trimestre, il Pil ha segnato un crollo congiunturale del 5,3%. I segnali più recenti includono: inflazione negativa, calo degli occupati, marcata diminuzione della forza lavoro e caduta del tasso di attività, una prima risalita dei climi di fiducia. Per il 2020, le previsioni Istat stimano un forte calo dell'attività economica, solo in parte recuperato l'anno successivo.

Gian Paolo Oneto, direttore per gli studi e la valorizzazione tematica nell'area delle statistiche economiche Istat, ha dichiarato: "Un elemento positivo, che emerge dal Rapporto, è il forte dinamismo di una rilevante quota di imprese che non ha avuto effetti immediati dal lockdown. Un elemento di fragilità è, invece, quello finanziario: il sistema italiano dipende molto dall'auto-finanziamento e dal credito bancario. I due mesi di chiusura per molte imprese pesano e circa un terzo rischia di entrare in crisi di liquidità".