Il 2020 è un anno speciale, per la compagnia Divella: ricorrono infatti i 130 anni dalla sua fondazione, quando a Rutigliano (BA) sorse il primo impianto aziendale. Il Covid-19 ha fermato le celebrazioni programmate per la ricorrenza, che al momento viene ugualmente festeggiata con l'emissione di un francobollo - valido per la posta ordinaria - effettuata lo scorso 19 giugno scorso dal Ministero dello Sviluppo Economico. Si tratta di 500mila esemplari appartenenti alla serie tematica italiana "Le eccellenze del sistema produttivo ed economico".
In foto, Vincenzo Divella, amministratore delegato dell'omonima azienda alimentare.
"Nell'emergenza, la nostra azienda ha accresciuto redditività ed export. Nei mesi di marzo e aprile abbiamo registrato un'impennata straordinaria delle vendite, con la corsa agli acquisti agroalimentari nel pieno della pandemia. A maggio c'è stata una flessione delle vendite del 40%, con una ripresa dei consumi da metà giugno". Così a FreshPlaza Vincenzo Divella, amministratore delegato dell'omonima azienda alimentare
"L'impatto più evidente nel segmento dei derivati del pomodoro è stato quello di un eccesso di giacenze dei grandi formati destinati alla ristorazione e una preoccupante carenza in magazzino delle confezioni per il mercato retail. Per quanto ci riguarda, ridurremo del 40% la produzione del formato da 3 kg. La ristorazione partirà, ma a rilento, a causa delle misure di distanziamento. e soprattutto nelle grandi città i flussi non potranno essere gestiti come prima".
La storia di Divella è il racconto di un'azienda a conduzione familiare che ha saputo portare la qualità del saper fare italiano anche oltre i confini nazionali, ma il cui legame con il territorio - in particolare quello pugliese dove tutto ebbe inizio 130 anni fa - non è stato scalfito dall'evoluzione e dalla crescita.
I numeri parlano chiaro: 300 milioni di fatturato, 310 dipendenti (con gli indiretti si arriva a circa 500) e una gamma di prodotti diversificati che spaziano dalla pasta ai biscotti, ai trasformati di pomodoro italiano lungo e tondo, per la maggior parte proveniente da filiera regionale.
Il Covid-19, con il fermo del settore Horeca, ha causato un significativo danno economico alla filiera, seppure compensato dal forte aumento dei consumi domestici e dalla dinamica finora positiva delle esportazioni.
"Lavoriamo - dice Vincenzo Divella - per la maggior parte pomodoro lungo da filiera pugliese e pomodoro tondo coltivato in Emilia Romagna, a ridosso di Piacenza. Si prevede un buon raccolto, che sarà direttamente influenzato dal fattore climatico: se il meteo sarà favorevole, potremo raccogliere fino a metà ottobre".
"In merito ai prezzi, sono del parere che i trasformati di pomodoro lavorati dal fresco dovrebbero costare di più, considerato che circa il 50% del costo fa capo al packaging e a tutto ciò che serve per confezionare il prodotto. Il punto critico è come rimanere concorrenziali: per cui spesso siamo costretti a pagare il meno possibile la materia prima, per essere competitivi nel mondo".
"I nostri trasformati di pomodoro tondo e lungo - precisa il manager - vengono lavorati dal fresco, ciò vuol dire che non utilizziamo concentrati. Inoltre, non realizziamo prodotto a private label (marca privata del retailer): ciò vuol che ciascuna referenza a marchio Divella, viene lavorata solo ed esclusivamente nei nostri stabilimenti, in quanto non forniamo appalti a società terze".
"Sulla tracciabilità, la nota dolente è che le norme vigenti autorizzano, per esempio, la lavorazione della passata di pomodoro da rilavorato. Questo, solitamente, viene conservato in grandi fusti e imbottigliato all'occorrenza. Non dico che si tratti di merce scadente, ma certamente non è prodotto lavorato dal fresco".
L'imprenditore conclude: "In merito al prezzo base del pomodoro da industria e sul mancato accordo nel sud Italia (cfr. FreshPlaza del 23/06/2020) tra parte agricola e industriale (il nord aveva chiuso l'accordo quadro a febbraio, in tempo utile per le programmazioni delle raccolte in campo), quest'anno le quotazioni potrebbero essere lasciate alla libera contrattazione tra le parti. Purtroppo, qui in Puglia l'agricoltura è in mano ai commercianti e non alle grandi associazioni e ne paghiamo le conseguenze. Al nord Italia, invece - dove, come detto, l'accordo lo si è trovato – si è dovuto far fronte all'emergenza coronavirus, che ha determinato un generale aumento dei costi di produzione. Quest'anno, a complicare ulteriormente le cose si è aggiunta pure la prolungata siccità, che ha colpito l'intero bacino produttivo della provincia di Foggia, principale area di coltivazione"
Tra pelati, passate e sughi di pomodoro, Divella immette sul mercato italiano ed estero 45 milioni di barattoli e 35 milioni di bottiglie di trasformati di pomodoro, lavorati in un ampio stabilimento di 135.000 mq a Rutigliano (BA).
L'azienda esporta i suoi prodotti in tutto il mondo, principalmente in Germania, Francia, Inghilterra, India, Giappone, Canada, Usa, Centro America, Sud America e Australia.
Contatti:
Divella Spa
Largo D. Divella
170018 Rutigliano (BA)
Tel: +39 080 477 9201
Email: commerciale@divella.it
Web: www.divella.it