Una denuncia a carico di ignoti è stata depositata presso la Procura della Repubblica di Ragusa per smaltimento non autorizzato di rifiuti speciali, in violazione al Codice Ambientale e per immissione di fumi nocivi in atmosfera. Inoltre, 12 titolari di aziende agricole (sempre nel sud della Sicilia), che hanno di recente dismesso materiali utilizzati negli impianti serricoli, accatastando i rifiuti nei propri terreni, sono stati formalmente diffidati a non procedere a dare alle fiamme tali rifiuti, bensì a smaltirli tramite ditte autorizzate. Altri 4 imprenditori agricoli, colti a bruciare, a cielo aperto, materiali di risulta da coltivazioni in serra, sono stati denunciati. Il tutto a riprova di comportamenti illegali che si ripetono, purtroppo, ogni anno.
La pratica della bruciatura dei residui vegetali e plastici, a causa dell'elevata presenza di aziende agricole in quest'area della sicilia, costituisce un danno per l'ambiente e per la salute umana e non può e non deve essere considerata una normale pratica agricola.
Appare utile informare i titolari di aziende agricole che, in deroga al divieto generale di abbruciamento, qualora si sospetti che le proprie colture siano interessate dall'emergenza causata da insetti fitofagi potranno dare alle fiamme i soli rifiuti vegetali, previa comunicazione al Servizio Fitosanitario Regionale che svolgerà le opportune verifiche, al fine di adottare gli opportuni vincoli sanitari per contrastare la diffusione di eventuali patogeni.
"L'attività condotta dalla Polizia provinciale negli ultimi anni nel contrasto alle fumarole – dice il Commissario straordinario, Salvatore Piazza - ha fatto registrare una significativa diminuzione di tali pratiche, ma l'opera di contrasto e di repressione su chi continua, malgrado tutto, a incendiare rifiuti agricoli, proseguirà da parte del Nucleo Ambientale per tutto il periodo estivo, anche in orario notturno".