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Lo stop ai matrimoni e' un business ortofrutticolo che rischia di essere rimandato al 2021

Matrimoni e ricevimenti per eventi rappresentano significative occasioni per il comparto agricolo. Diverse sono, infatti, le aziende ortofrutticole che forniscono le attività di ristorazione durante le varie feste; occasioni, queste, che, a causa delle misure per il contrasto e contenimento del nuovo coronavirus, non vengono più celebrate da inizio marzo.

Foto: APEO

Nei giorni scorsi, però, alcune regioni si sono espresse a tale riguardo. E' stato ufficializzato il via libera alle cerimonie nuziali, preferendo quelle negli spazi aperti, ma con rigide regole da seguire.

E' il caso della regione Puglia - ma non solo - la quale, dopo l'ordinanza del presidente Emiliano, consente i matrimoni a partire dal 15 giugno, anche se non si potranno organizzare buffet self service. I tavoli dovranno essere distanziati di almeno 2 metri, e i partecipanti dovranno indossare la mascherina qualora si alzino dal proprio posto. Non si potranno fare foto o balli di gruppo durante la cerimonia.

"Un evento del genere non si organizza mica da una settimana all'altra - spiega un operatore agricolo pugliese - Poi, con simili limitazioni, si rischia di non rendere più indimenticabile quel giorno. In questi ultimi mesi, molte sono state le coppie che hanno dovuto disdire e posticipare direttamente al 2021".

In tutta la Puglia tra maggio, giugno e luglio si contano centinaia e centinaia di matrimoni (nel 2020 erano previste 19mila celebrazioni nell'intera regione). Solitamente, in questo periodo dell'anno, nelle diverse sale ricevimento, si celebrano quotidianamente matrimoni o altre ricorrenze. Un settore oggi sospeso in un limbo, e che rischia di non riprendersi facilmente.

"Le aziende fornitrici di frutta e verdura perdono possibilità di guadagno importanti. Meloni, angurie, pesche e uva sono i prodotti maggiormente richiesti per queste occasioni. Le imprese ortofrutticole considerano questi eventi ideali non solo per poter spuntare prezzi migliori rispetto alle vendite realizzate ai mercati generali, ma anche per vedersi riconosciute queste quotazioni per un lasso di tempo piuttosto lungo, e senza particolari contrattazioni. Pertanto, la riapertura delle regioni non credo apporterà benefici in termini di business a tutti coloro i quali lavorano nell'intero settore wedding".