Il contratto di sviluppo PomoIn costituisce un'importante opportunità per le imprese partecipanti e per il territorio che rappresenta. Il progetto consente di condividere i risultati della ricerca, promuovendo servizi strategicamente interconnessi.
Alfonso Sellitto, amministratore unico dell'omonima azienda campana destinataria, con altre aziende conserviere, di un accordo di sviluppo firmato con il Ministero dello Sviluppo Economico e Invitalia, spiega: "L'obiettivo è potenziare la nostra presenza sui mercati esteri, migliorando la qualità dell'offerta delle conserve di pomodoro trasformato. Tra i punti di forza del progetto, il trasferimento dei risultati dell'innovazione. Nello specifico - tra le varie attività - stiamo cercando di recuperare il licopepene dalle bucce del pomodoro. Sappiamo che il valore antiossidante di questa sostanza aumenta con la cottura, perché il calore permette di spezzare la molecola e di attivarla".
Le aziende coinvolte nel piano di crescita sono: Alfonso Sellitto, Con.Sar., Di Leo Nobile, La Torrente, Calispa e De Clemente Conserve, con i tre stabilimenti nel salernitano di Mercato San Severino e altri tre a Fisciano, Castel San Giorgio e Sant'Egidio del Monte Albino. Grazie a nuovi impianti e macchinari, i siti produttivi compiranno un balzo tecnologico, con innovazioni conformi al piano Industria 4.0.
Si tratta di un investimento per potenziare la produzione di conserve di pomodoro e introdurre nuove linee per la produzione di legumi. L'investimento punta a rendere competitivo e innovativo il sistema produttivo locale attraverso l'impegno di sei aziende agroalimentari, rappresentative della provincia di Salerno e situate nel raggio di 15 km l'una dall'altra.
Gaetano Torrente, responsabile commerciale dell'omonima azienda campana. La Torrente trasforma pomodoro del territorio di prima qualità in sughi, pelati e passate.
"Nel contratto di sviluppo PomoIn - dice Filippo Torrente rappresentante legale della Torrente Srl - si prevede la realizzazione di un progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, condotto anch'esso in forma collaborativa e congiunta, volto alla sperimentazione di un prodotto a base di pomodoro, innovativo per il mercato, ad altissimo valore aggiunto, ricco di sostanze nutraceutiche, antiossidanti, acidi grassi essenziali, sali minerali e che può essere a tutti gli effetti considerato un superfood. Insieme alle altre aziende, la fase di studio relativa alla ricerca industriale viene realizzata anche con cospicui investimenti nell'ampliamento delle linee di produzione del pomodoro, con una socializzazione dei relativi risultati all'interno della rete".
L'operazione di rilancio avviene con il supporto di Invitalia che, su 47,4 milioni di investimenti complessivi, concede 23,7 milioni di contributo a fondo perduto attraverso il Contratto di sviluppo e un cofinanziamento di 10,9 milioni concesso dalla Regione Campania.
E' anche previsto un progetto di ricerca e sviluppo, con spese per 3,4 milioni sugli oltre 47 totali, per la produzione di un nuovo prodotto a base di pomodoro di elevata qualità e a minor impatto ambientale, caratterizzato da un elevato valore nutrizionale, da utilizzare in particolare nel settore del "baby food" e nella ristorazione di eccellenza.
Complessivamente, verranno creati 49 nuovi posti di lavoro: 19 a Mercato San Severino, 15 a Fisciano, 7 a Castel San Giorgio e 8 a Sant'Egidio del Monte Albino.
In foto, Rosanna e Giuseppe Sellitto. L'azienda commercializza a marchio La Valle trasformati di pomodoro, soprattutto per il mercato statunitense.
"Il progetto - conclude Alfonso Sellitto - ci consentirà di ripartire dopo il fermo totale conseguente al lockdown, che ha messo in forte crisi a livello globale soprattutto il canale horeca. Attualmente, negli Stati Uniti, le città a ridosso della costa atlantica sono in ginocchio e gli aeroporti volano al 10% delle loro potenzialità. Ne derivano danni enormi per le aziende che avevano quote importanti in export, considerato che l'Italia è il secondo trasformatore al mondo di pomodoro dopo gli USA e rappresenta quasi il 14% della produzione mondiale e il 50% di quella europea".