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Coprire il ciliegio riduce i trattamenti

"Ogni volta che metto a dimora un nuovo appezzamento di ciliegio, miglioro la tecnica di copertura. E' un investimento importante, ma io lo ritengo quasi indispensabile". Davide Modigliani è un produttore frutticolo di Cesena (Forlì-Cesena) che da qualche anno copre i nuovi ceraseti che mette a dimora.

"Purtroppo, quest'anno la gelata dell'1 e 2 aprile ha causato un danno dell'80%, su ciliegio. Per questo anche gli investimenti programmati subiranno un rallentamento, ma ciò non toglie che il telo antipioggia, abbinato all'antigrandine e anti-insetto permette di ottenere produzioni di alta qualità".

Dal punto di vista tecnico, le specifiche sono: per la rete anti-Drosophila la maglia è pari a 1 mm x 0,8 mm; quella antipioggia 40 decimi. Modigliani ha modificato gli archi di sostegno per ottenere delle reti a campata sufficiente per coprire le file singolarmente.

Il risultato è stato un arco triangolare robusto e due reti da 5,5 metri di larghezza ognuna, che vengono unite al colmo per un totale di sviluppo di 11 metri in larghezza e, in lunghezza, quella della fila. Le varietà presenti sotto le reti sono: Sweet Early, Durone, Corniola. L'impianto è di circa 3000 mq. 

L'agricoltore ha installato i primi teli antipioggia 17 anni fa, ma non si è mai rassegnato a coltivare solo in parete. "La migliore qualità si ottiene nelle forme in volume, questo è risaputo. Perciò cerco sempre soluzioni innovative. Credo che, una volta che si è deciso di proteggere dalla pioggia, sia indispensabile difendere il ceraseto anche dagli insetti come mosca e Drosophila. Grazie a questa protezione, non ho più problemi con questi due parassiti".

Un aspetto invece negativo è quello della gestione delle malerbe, perché nella zona dove cade la rete, è difficile intervenire. Nel sottofila, Modigliani effettua un blando intervento con diserbante.