Puntare tutto sulla ricerca, rilanciando il Crea, che sia davvero al servizio delle aziende ortofrutticole, le quali però devono comunicare le proprie esigenze di sviluppo. E' uno dei passaggi che il ministro dell'agricoltura Teresa Bellanova ha espresso ieri, 4 giugno 2020 durante il convegno online organizzato dall'Associazione Le Donne dell'Ortofrutta. "Nei numerosi enti pubblici che gravitano attorno al mondo dell'agricoltura - ha dichiarato - ci sono troppa burocrazia, stipendi troppo alti e poca concretezza".
Al centro, il ministro Teresa Bellanova con alcune delle partecipanti all'incontro online
"Servono più donne nel settore ortofrutticolo - ha proseguito il ministro - perché le imprese che annoverano donne nel management hanno tendenzialmente risultati migliori. Dal campo ai supermercati, passando dalle imprese di lavorazione, il ruolo delle donne è stato fondamentale nel periodo della pandemia, non va dimenticato. Così come non va trascurato che il settore agricolo è stato, insieme a quello sanitario, la base per poter andare avanti e guardare al futuro con speranza, anche nei momenti più bui".
Il ministro Teresa Bellanova
L'incontro, coordinato dalla presidente dell'associazione Alessandra Ravaioli, è stato introdotto da Simona Caselli, già assessore regionale all'agricoltura dell'Emilia Romagna e coordinatrice Areflh, la quale ha chiesto al ministro la possibilità di prorogare le tempistiche per il progetto Frutta nelle Scuole, così come di poter diluire nei prossimi anni il budget avanzato a causa dello stop del progetto durante la pandemia. "Occorre proporre campagne di sensibilizzazione - ha concluso Simona Caselli - per aumentare i consumi di frutta e verdura a livello europeo. Esistono ampi margini e saperli sfruttare avrebbe una duplice valenza: migliorare la salute delle persone e supportare il mondo agricolo".
Alessandra Ravaioli
Francesca Nadalini, imprenditrice conosciuta soprattutto per le produzioni di melone di alta qualità, ha parlato a nome di tutte avanzando alcune richieste a Teresa Bellanova. Fra queste, l'eterno problema della carenza di infrastrutture logistiche e maggiori controlli sui prodotti di importazione, affinché siano in linea con gli standard italiani "perché non è corretto che gli agricoltori italiani debbano rispettare rigidi protocolli, se poi si importano prodotti che sottostanno a regole più blande".
Nadalini ha altresì sottolineato come la burocrazia rallenti lo sviluppo, con protocolli per la vendita all'estero che non arrivano mai, se non dopo anni e anni di trattative. "Senza dimenticare che di burocrazia si muore: non è possibile che, per ogni ente di controllo dobbiamo produrre e riprodurre carte e certificazioni, quando basterebbe armonizzare il tutto e che i diversi enti dialogassero fra loro".
Infine, è arrivata una proposta da parte dell'Associazione. Un piano di comunicazione nazionale dedicato all'ortofrutta e declinato soprattutto al femminile per il lancio di un piano di comunicazione nazionale dedicato al settore. Una proposta nata ed elaborata dalle Donne dell'Ortofrutta in questi mesi difficili, che hanno dimostrato con chiara evidenza l'importanza del settore e soprattutto l'urgenza di dare valore all'offerta italiana in chiave di aumentarne la competitività anche a livello internazionale.
La proposta dell'Associazione, che conta 100 Associate, professioniste di tutta la filiera produttiva, è quella di realizzare un progetto di comunicazione condiviso a tutti i livelli istituzionali per riqualificare il ruolo della filiera ortofrutta sui media, recuperando forza lavoro e valorizzando soprattutto l'operato delle donne, in un settore sempre più strategico per l'economia italiana.