La fine del lockdown riassesta in parte l'andamento commerciale per l'ortofrutta, comparto, questo, che ha segnato una curva positiva negli ultimi mesi. Infatti, malgrado la frutta e la verdura fresca siano prodotti a elevata deperibilità, gli Italiani, durante le ultime 10 settimane di chiusure, non hanno rinunciato agli acquisti ortofrutticoli, cercando di scegliere, in ogni caso, referenze con una più lunga conservabilità.
Ora si cerca gradualmente di tornare alla normalità, grazie alle diverse riaperture, ma, a pochi giorni dalla fine del lockdown, già si nota una tendenza al ribasso sugli ordinativi dei fruttivendoli, esercenti, questi, che hanno visto aumentare la clientela nelle loro botteghe tra marzo e aprile.
"Con la sospensione dei mercati rionali, la presenza e la costanza dei fruttivendoli nel nostro magazzino si è quasi triplicata, ma, da pochi giorni, registriamo una diminuzione dei volumi acquistati da questa categoria di clienti, a causa delle riaperture della quasi totalità dei mercati alimentari scoperti regionali. Non è più necessario, quindi, fare scorte di ortofrutta. Infatti, mentre prima si acquistavano più cassette per ogni singolo prodotto, ora ci si limita a comprare il minimo indispensabile, che verrà venduto nell'arco della giornata o nei giorni successivi". A spiegarlo è un ingrosso ortofrutticolo della provincia di Bari.
"La mela è stata l'articolo più ricercato dai fruttivendoli. Infatti, non abbiamo mai venduto così tante mele ad aprile come è stato fatto quest'anno, tanto da dover raddoppiare gli scarichi settimanali. Stessa cosa è accaduta per agrumi, carote, pomodori e melanzane. Dal canale Horeca, invece, ci giungono ancora limitatissime richieste, proprio perché il ritorno alla normalità per questi clienti sembra andare davvero a rilento".