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Brendon Lee - Mpac

Nuova Zelanda: magazzino refrigerato da 13.000 m2 per i raccolti aggiuntivi di kiwi

La compagnia di proprietà privata Mpac - Mount Pack and Cool, fondata in Nuova Zelanda nel 2009, è significativamente cresciuta da allora: da un iniziale movimentazione di 2 milioni di vassoi di kiwi, oggi la compagnia ne confeziona ben 12 milioni.

"Nel 2018 abbiamo costruito un nuovo impianto post-raccolta per i kiwi e, proprio di recente, abbiamo aggiunto 13.000 m2 di magazzino refrigerato per il raccolto aggiuntivo che sta per arrivare", ha affermato Brendon Lee, direttore generale operativo della Mpac.

"E' stato un periodo davvero impegnativo, in seguito a una forte crescita. Non è solo il settore dei kiwi che sta crescendo in Nuova Zelanda, ma anche la Mpac, come azienda, ha aumentato la sua quota di volume nel settore. Le nostre strutture di confezionamento e refrigerazione, a Tauranga, sono vicine a diventare le più grandi della Nuova Zelanda, e sono le più moderne ed efficienti del settore".

Il 50% del volume imballato proviene dai frutteti che la consociata Mpac GroPlus gestisce tutto l'anno, mentre l'altro 50% da coltivatori che gestiscono i propri frutteti e affidano il confezionamento del loro raccolto alla Mpac.

Ci sono molte piantagioni della varietà SunGold in Nuova Zelanda e ogni anno Zespri rilascia 700 ha di licenze per questo kiwi a polpa gialla, mentre i volumi di kiwi verdi rimangono stagnanti. Al momento, vengono raccolti 85 milioni di vassoi di SunGold ma, nei prossimi 5 anni, Zespri punta a raggiungere quota 140 milioni di vassoi.

L'attuale stagione neozelandese del kiwi ha registrato un'estate calda e asciutta, che ha prodotto un buon contenuto di sostanza secca e un buon sapore nei frutti, ma anche calibri più ridotti a causa della mancanza di pioggia. Il periodo della raccolta sta andando bene, con quasi nessuna interruzione per la pioggia.

"A due settimane dalla raccolta, siamo entrati in un lockdown di livello quattro, a causa del Covid-19 e, a quel punto, eravamo davvero incerti se saremmo stati in grado di andare avanti o no. Ma poiché il nostro settore era considerato essenziale, abbiamo potuto continuare a operare come parte della catena di distribuzione alimentare".

"Per la maggior parte del nostro staff, la stagione è stata molto impegnativa, fra la necessità di produrre un reddito a sostegno delle famiglie e la percezione del rischio per la salute, in fase di lockdown. L'industria si affida ai lavoratori stagionali delle Isole del Pacifico, ma la maggior parte di costoro non è arrivata in Nuova Zelanda, perché normalmente arrivano proprio da metà a fine marzo. Poiché i confini sono stati chiusi o stanno per essere chiusi, molti di loro hanno deciso di non venire, il che è assolutamente comprensibile.

"E' stato pertanto difficile trovare sufficiente manodopera, insieme alla mancanza di backpackers e lavoratori stagionali, ma questa carenza è stata compensata dagli stessi neozelandesi che si sono trovati senza lavoro, e per loro questa è stata un'opportunità per assicurarsi un reddito. C'è stata molta collaborazione tra le industrie per aiutare le persone a trovare lavoro, e per mantenere il personale nel settore dei kiwi".

"E' stato davvero impegnativo, nelle prime due settimane, una situazione che non avevamo mai affrontato prima: abbiamo combattuto un nemico invisibile. Dovevamo gestire le persone, rassicurarle sul fatto che stavamo facendo tutto il possibile per proteggerle e assicurarci che ne fossero consapevoli, oltre a dover seguire i protocolli su salute e igiene. Il messaggio in Nuova Zelanda è stato "resta a casa"; noi invece dicevamo "vieni al lavoro", che era piuttosto diverso. La chiave è stata semplicemente gestire l'ansia delle persone, garantire che fosse sicuro recarsi al lavoro, mettendo in atto un protocollo di igiene molto impegnativo. La chiave è stata anche la comunicazione costante. Il mondo cambiava di giorno in giorno, quindi era davvero importante essere coerenti e chiari con la nostra comunicazione, sia con il personale sia con i coltivatori".

La Nuova Zelanda è ora al livello 2 di quarantena e, dato che i ristoranti e i caffè hanno riaperto, può diventare difficile convincere il personale a terminare la stagione, dal momento che i lavoratori vorrebbero tornare alle loro normali mansioni.

"Abbiamo ancora frutti da raccogliere: il SunGold è stato completato rapidamente, considerando che abbiamo prodotto volumi maggiori rispetto allo scorso anno. Rimangono ancora circa tre settimane di raccolta del kiwi verde, ma questa varietà richiede meno manodopera e i volumi sono inferiori rispetto al SunGold, quindi potremo finire in tempo".

Per maggiori informazioni:
Brendon Lee
Mpac
Tel: +64 27 415 8338
Email: brendonl@aucklandpac.co.nz  

Data di pubblicazione: