Tridge, una piattaforma di approvvigionamento globale, nonché hub di market intelligence per acquirenti e fornitori di prodotti alimentari, informa che le nettarine spagnole e le albicocche italiane stanno incontrando delle difficoltà a causa della pandemia del Covid-19.
Diminuzione del 20% per le rese della nettarina spagnola
Nelle regioni di Murcia, Catalogna e Aragona è iniziata la stagione della raccolta delle pesche e nettarine spagnole, che dovrebbe concludersi a fine maggio. La Spagna ha una stagione d'esportazione costante da marzo a ottobre, con il periodo di punta tra maggio e settembre.
Tuttavia, per il mercato spagnolo delle nettarine, si prevede una resa di 508 milioni di kg, con un calo del 20% di volume rispetto allo scorso anno. I fornitori si aspettano un'ulteriore riduzione del volume del raccolto, a causa della carenza di manodopera determinata dalla crisi Covid-19. Sebbene la Spagna non abbia applicato pesanti restrizioni, si stima che la crisi colpirà fino al 40% della manodopera, perché i migranti provenienti da Marocco, Bielorussia e Ucraina non sono autorizzati a entrare nel Paese.
La Spagna è il più grande Paese esportatore di nettarine e pesche: fra i suoi principali mercati d’esportazione ci sono: Germania, Francia, Italia e Regno Unito. Con un volume delle esportazioni superiore alle 800mila tonnellate nel 2019, la domanda di frutta è aumentata del 23%, quest'anno. Tuttavia, la maggiore richiesta e la carenza di manodopera hanno fatto aumentare il prezzo all'ingrosso delle nettarine fino al 43%, il che potrebbe attenuare l'impatto dovuto a un raccolto inferiore. Ad esempio, la nettarina bianca è aumentata da 1,50 a 2,13 euro, mentre quella gialla da 1,50 a 2,15 euro.
Le gelate ostacolano la produzione italiana delle albicocche
L'Italia è il secondo più grande Paese esportatore di albicocche, con un volume di esportazione di 56,3 milioni di tonnellate nel 2019. Tuttavia, la produzione prevista per il 2020 è stata ostacolata dalle gelate di fine marzo e inizio di aprile, che hanno interessato soprattutto l'area del nord Italia. La regione dell'Emilia Romagna ha registrato il più grande calo di produzione, stimato in quasi il 90% rispetto allo scorso anno.
Il volume totale della produzione italiana per il 2020, dovrebbe essere di 136.000 tonnellate, in calo del 56% rispetto alle circa 307.000 tonnellate nel 2019. Mentre i fornitori hanno assistito a un aumento della domanda dalle regioni centrali e settentrionali, quella proveniente dal sud è stata molto ridotta. I produttori di albicocche e le aziende agricole hanno più ostacoli da superare, vista la carenza di manodopera per la raccolta dei frutti.
Hoshik Shin, fondatore e amministratore delegato di Tridge, ha dichiarato: "Mentre ci sono molti fattori esterni che possono determinare il successo di una stagione del raccolto, normalmente è il fattore meteo, quello principale. Sfortunatamente, alcune stagioni del raccolto hanno subito delle conseguenze del Covid-19, il che significa che la carenza di manodopera sta contribuendo alla riduzione dei livelli del raccolto. Questo significa che sarà difficile mantenere i prezzi bassi".
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