La stagione dell'uva da tavola sudafricana si è conclusa con volumi in linea con le stime e, secondo Clayton Swart della SATI, è il miglior raccolto da tre anni, in pieno recupero dopo una siccità prolungata, con la fornitura di uve da tavola di qualità sul mercato mondiale.
All'inizio della stagione, la pioggia nelle regioni settentrionali è sembrato potesse avere un impatto sui volumi delle esportazioni ma, nel complesso, i consumi inferiori alle stime in alcune regioni sono stati recuperati da altre che invece hanno superato le stime.
"Questo indica ancora una volta la vantaggiosa diversità geografica e climatica delle cinque regioni di produzione del Sudafrica che si sviluppano in tutto il Paese, e non si concentrano in una sola area, mitigando in tal modo eventuali condizioni meteo avverse e altri eventi, e garantendo una fornitura costante sui mercati mondiali", spiega Clayton.
"Le esportazioni di uva da tavola sudafricana in questa stagione, sono state in linea con le tre stime delle colture diffuse nel corso della stagione, nonostante l'impatto negativo iniziale delle piogge, rispettivamente nelle province del Nord e nel fiume Hex. Le due regioni, il Berg River e Olifants River, hanno avuto delle buone condizioni di raccolta, che hanno prodotto volumi più elevati del previsto".
Il mercato europeo ha favorito la fornitura sudafricana, poiché altri Paesi che rifornivano nello stesso momento, hanno avuto alcuni problemi relativi al meteo, che hanno portato a un leggero ritardo nelle loro spedizioni ecc.
L'impatto del Coronavirus, che ha avuto inizio in piena stagione dell'uva da tavola sudafricana in Cina, ha portato ad alcune incertezze a gennaio e febbraio, mentre il commercio si è arrestato, dal momento che il Capodanno cinese è stato prolungato e molte zone del Paese sono andate in lockdown, causando una leggera diminuzione delle esportazioni verso quella regione.
Il dato relativo al consumo finale è attualmente di 66.047 milioni di cartoni equivalenti da 4,5 kg, in linea con le stime delle colture.
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