"Mercato all'ingrosso altalenante. Al momento, non si registrano vendite soddisfacenti per pesche e nettarine spagnole, per gli ortaggi di origine italiana c'è un calo di prezzi notevole. Per le angurie è ancora troppo presto. Neanche le temperature più elevate degli ultimi giorni riescono a rilanciare i consumi. Due eccezioni alla regola: una nicchia di nespole di origine spagnola e i meloni italiani, che mostrano buona qualità e quotazioni elevate, che superano 1,70 euro/kg". Così Giorgio Gigliotti della calabrese Gigliotti Frutta, società che ha sede presso il mercato ortofrutticolo di Catanzaro.
Per quanto riguarda gli ortaggi, il grossista è quasi al termine con la campagna siciliana. "Due settimane fa, i prezzi superavano i 2 euro/kg per diverse varietà di pomodori (ciliegino, Piccadilly), zucchine e cetrioli. Oggi le quotazioni a stento superano l'euro al chilogrammo. Gli unici a mantenere prezzi alti sono i peperoni".
Soddisfacente la commercializzazione delle nespole spagnole, che quest'anno non hanno registrato difetti. "Siamo ormai al termine, l'ultimo carico è partito oggi. Quest'anno, i frutti hanno sorpreso in omogeneità della qualità e dei calibri".
La campagna italiana delle drupacee è ancora alle prime battute. "Il prodotto estero (pochi quantitativi di pesche e nettarine spagnole, ndr) non ha avuto il successo delle annate precedenti. Per le varietà super precoci italiane, i prezzi al produttore sono sostenuti e il mercato non risponde come dovrebbe. La situazione non è del tutto positiva – conclude Gigliotti – Da sottolineare però un aspetto: per via della crisi Covid-19, la provenienza nazionale e locale ha assunto un nuovo significato e valore. C'è comunque tanta incertezza sulla nuova campagna estiva. Ci si chiede se le aspettative per quest'anno verranno soddisfatte o dovremo fare i conti con una stagione negativa, come lo è stata quella scorsa".