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La NNZ informa i clienti su come fare una scelta oggettiva

Bisogna fare chiarezza su cosa sia un imballaggio sostenibile

Nel settore ortofrutticolo, su pochi argomenti vige maggiore confusione di quello relativo alla sostenibilità del packaging. L'imballaggio deve essere utilizzato o no? Qual è il materiale migliore? Carta, cartone, bioplastica o "solo" plastica? Ci sono molte opzioni e opinioni, e poche informazioni concrete. Cosa scegliere? Anche Alies Padding, responsabile delle innovazioni e Marcel Pouw, responsabile per la comunicazione della compagnia specializzata in soluzioni di packaging NNZ, hanno notato la difficoltà dei loro clienti rispetto a questo tema.

Questa multinazionale offre una vasta gamma di imballaggi per il settore ortofrutticolo, e quello industriale. "I nostri clienti del settore frutta e verdura sono alla ricerca delle migliori soluzioni di imballaggio sostenibile", afferma Alies. Ecco perché, utilizzando il loro metodo Future Route, la NNZ offre loro un quadro sulla sostenibilità dell’imballaggio, sotto diversi aspetti, e chiarisce come i clienti possono utilizzare l'imballaggio, in relazione allo spreco alimentare. E le cifre mostrano che si spreca una notevole quantità di cibo. La FAO (rif. 1) mostra che, a livello globale, circa il 33% degli alimenti va perso.

Se questo dato, combinato con quello delle emissioni di CO2, fosse un Paese, sarebbe il terzo più grande, dopo Cina e Stati Uniti, ma davanti alla Russia. "Ciò può essere parzialmente evitato utilizzando l'imballaggio", spiega Alies.

Il metodo Future Route è stato presentato al Fruit Logistica 2019 ed è stato molto apprezzato da clienti e rivenditori. "Il punto di forza del metodo è che forniamo ai nostri clienti informazioni dettagliate. Sulla base di tali conoscenze, i clienti sanno come attuare le proprie strategie di sostenibilità", aggiunge Marcel.

Packaging funzionale

Quando la NNZ parla ai suoi clienti della sostenibilità del packaging, la sua funzione è il punto di partenza, afferma Alies. La NNZ ritiene che lo scopo principale del packaging sia quello di proteggere il suo contenuto, fondamentale per prevenire gli sprechi alimentari. "Nella catena di fornitura, l'imballaggio è spesso necessario per il trasporto, la protezione, lo stoccaggio e la commercializzazione". Future Route utilizza quindi i dati per sollecitare i clienti a rivalutare le loro scelte sul packaging. Future Route fornisce informazioni sull'impatto ambientale, i costi, l'accettazione da parte del mercato e lo spreco alimentare, di diverse opzioni di imballaggio.

Alies dice che l'impronta ambientale dell'imballaggio, in base alle sue caratteristiche, è stata calcolata da una società esterna olandese, la Greenhouse Marketeers, per conto della NNZ. Con l'impatto ambientale del materiale di imballaggio, vengono considerati aspetti come le emissioni di CO2, il consumo di acqua ed energia, e la riciclabilità del materiale. Il secondo fattore è il costo e, in questo caso, la ricerca viene condotta sui suoi costi ambientali, sugli stessi imballaggi e sui costi delle macchine per l'imballaggio. Insieme all'accettazione da parte del mercato, vengono considerati il marchio, le informazioni sul prodotto e l'importanza di un strumento di comunicazione.

"Per quanto riguarda l'accettazione da parte del mercato, è importante una comunicazione trasparente e responsabile con i clienti. Il consumatore deve capire perché il nostro cliente ha fatto una certa scelta". Infine, viene considerato il fattore dello spreco alimentare. Alla fine, il cliente sceglie un packaging adatto alla strategia di sostenibilità della propria azienda. Questa scelta si basa sulle cifre che emergono dalla ricerca su questi diversi fattori. "I clienti stessi determinano il peso da attribuire, nella scelta del packaging, all'impatto ambientale, ai costi e all'accettazione da parte del mercato", conclude Marcel.

Imballaggio o spreco

La produzione di un chilogrammo di frutta e verdura è associata, in media, a un chilogrammo di emissioni di CO2 e all'uso di 220 litri di acqua (rif. 2). Usando le mele come esempio, Alies Padding dimostra che il suo imballaggio può contribuire a ridurre le emissioni totali di CO2 e il consumo di acqua. Coltivare 800 kg di mele emette 800 kg di CO2 e 160.000 litri di acqua. Confezionare gli stessi 800 kg di mele richiede 1.000 confezioni, per quattro pezzi di frutta ciascuna.

La produzione di questo imballaggio rilascia da 15 a 30 kg di emissioni di CO2, e ha un consumo di acqua compreso tra 20 e 400 litri. "Supponiamo che, con le mele non confezionate, si debba considerare uno spreco del dieci per cento. Ciò equivale a 80 kg di mele che vengono perse o invendute, perché non sufficientemente protette. In tal caso, vengono sprecati 80 kg di CO2 e 16.000 litri di acqua. Rispetto a questo dato, l'impatto ambientale dell'imballaggio è solo una piccola parte".

Rif.1: FAO, Food wastage footprint. Impacts on natural resources. Summary Report. Dati GHG da UNFCCC.

Rif.2: Mekonnen, M.M. e Hoekstra, A.Y. (2010) The green, blue and grey water footprint of crops and derived crop products, Value of Water Research Report Series No. 47, UNESCO-IHE, Delft, Paesi Bassi.

Maggiori informazioni:
NNZ
1 Aarhusweg
9723 JJ Groningen, NL
Tel: +31 (0) 505 207 800  
info@nnz.nl 
www.nnz.nl 

Alies Padding
a.padding@nnz.nl 

Marcel Pouw
mpouw@nnz.nl 

Data di pubblicazione: