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Fragola: meglio la monofila o la fila doppia?

Nel metapontino, per l'attuale campagna fragolicola, durante la fase di programmazione e trapianto, molte aziende agricole hanno deciso di sperimentare la monofila, ossia la tecnica di coltivazione delle fragole, che consiste nel disporre le piante nella parte centrale della baula, a una distanza di 10 cm l'una dall'altra. Gennaro Motta, agronomo della Timac Agro Italia, ci ha illustrato quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questa forma di allevamento, fornendoci anche alcuni consigli sulla tecnica in questione.

"Rispetto alla scorsa campagna fragolicola, quest'anno si assiste a un incremento di circa il 10% delle aziende che hanno deciso di adottare la monofila, finora utilizzata solamente da pochi produttori. Nella quasi totalità dei casi, si tratta di nuovi impianti. Ovviamente, quello che cambia è solamente la disposizione, in quanto il numero delle piantine rimane uguale sia per la monofila sia per la fila doppia".

"Per ottenere una produzione ottimale, occorre gestire la coltivazione nel migliore modo possibile. Se, da una parte, la tecnica della monofila garantisce una maggiore areazione, dall'altra potrebbe esserci una competizione tra le piante. Ma con un'adeguata e opportuna concimazione, quest'ultima con fosforo e potassio per contenere la crescita della pianta, sarebbe possibile ottenere vantaggi in termini di facilità e velocità nelle operazioni di raccolta, proprio perché il frutto non viene nascosto dalle foglie".

"Con la monofila, otterremo una fragola colorata (perché sempre esposta alla luce), pulita (perché gli steli floreali, soprattutto alla fine della campagna, non toccano il terreno), non soggetta a muffa (perché i frutti sono sempre arieggiati). Di contro, però, c'è un maggiore rischio di scottature, oltre che un lieve calo produttivo (stimato in 100 gr/pianta)".

"Chi decide di adottare questa tecnica, dovrà tenere presente che sarebbe meglio utilizzare un sistema di copertura a luce diffusa e non a luce diretta. Importante sarà anche l'esposizione delle baule, per avere un'equa diffusione dei raggi solari sull'intera coltivazione".

"Non consiglio questo metodo a chi dispone di pochi ettari. Infatti, i fragolicoltori che hanno deciso di adottarlo sono spesso quelle aziende che, oltre ad avere più di 10 ettari a disposizione, hanno rapporti commerciali con mercati molto esigenti. Pertanto, se da una parte sono disposti a ottenere quantitativi minori, dall'altra potranno vantare un prodotto esteticamente più bello e più facile da raccogliere. Il tutto, però, dipenderà dall'attenta gestione della pianta".