Secondo un recente studio dell'Istituto di Ricerca Economica (GKI), nel primo trimestre del 2020, in Ungheria il numero degli ordini è aumentato del 15,9%, mentre l'aumento del volume degli ordini è del 21,4%, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
Nonostante per la seconda metà dell'anno sia prevista una perdita di potere d'acquisto e una recessione potrebbe comportare un calo del 3-7% del PIL, gli esperti aspettano soltanto una rimodulazione nell'e-commerce, senza un calo drastico.
L'estensione della propria clientela, rafforzata dalla situazione epidemiologica Covid-19, permetterà all'e-commerce di mantenere una crescita dinamica anche nei prossimi mesi, con un'espansione di circa il 25% nel 2020, un aumento significativo rispetto al 16% in più registrato nel 2019.
Durante il periodo di emergenza del Coronavirus si è visto un aumento rilevante della domanda per i prodotti alimentari, di pulizia, farmaceutici e vitamine, mentre lo smart working e l'istruzione digitale hanno aumentato la richiesta per gli articoli tecnici e per le attrezzature informatiche (laptop). Tali tendenze sono state seguite da una richiesta crescente per altri prodotti legati alla casa e al tempo libero, ad esempio per i mobili, per i vestiti comodi, per gli strumenti necessari al rinnovo della casa e del giardino e per le attrezzature sportive.
Secondo le ricerche della GKI, per registrare un aumento nel numero di nuovi clienti sulle piattaforme e-commerce come quello avuto tra metà marzo e fine aprile, nel 2019 sarebbero serviti 8 mesi.
Gli effetti del Coronavirus hanno avuto un impatto anche sulla logistica: mentre nel 2019 per il 43% degli ordini è stata richiesta una modalità di consegna personale (ritiro presso punti vendita, punti di ritiro pacchi), nel 2020 si assiste a una preferenza per la consegna a domicilio. L'attività dei corrieri ha raggiunto o addirittura superato l'intensità nel periodo di Natale.
Fonte: ICE BUDAPEST